Volto Santo, VIII-IX sec., Cattedrale di San Martino, Lucca

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: in corso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

ll Volto Santo è una monumentale scultura lignea policroma raffigurante un Crocifisso tunicato, che la leggenda definisce immagine acheropita. È stato ed è tuttora oggetto di un’eccezionale venerazione, diffusa in tutta Europa fin dal Medioevo, che lo ha eletto a simbolo religioso della città di Lucca. È custodito nel tempietto rinascimentale realizzato da Matteo Civitali nella navata sinistra della Cattedrale di San Martino. La critica era concorde nel ritenere che l’opera fosse databile tra il XII e il XIII secolo, tuttavia la recente campagna d’indagini con il metodo del carbonio-14 (14C) ha consentito di anticipare la datazione all’VIII-IX secolo.

Tecnica esecutiva

Il Volto Santo è costituito da tre elementi in legno di noce: il corpo, realizzato in un unico tronco interamente scavato sul retro, e le due braccia, che si connettono a esso tramite tenoni inseriti nelle relative sedi. Sei perni lignei rastremati ancorano saldamente il Crocifisso alla Croce, nella quale i due elementi costituenti lo stipite e il patibolo sono uniti con un incastro a mezzo legno, supportato dall’inserimento di un perno ligneo e quattro grandi chiodi metallici ribattuti sul fronte. Il peso complessivo della scultura è di circa 157 kg.
La policromia attualmente visibile, sia del Crocifisso sia della Croce, è frutto di successive ridipinture e sovrapposizioni di differenti materiali filmogeni.
Come spesso accade per le sculture lignee antiche, l’opera è caratterizzata dalla compresenza di diversi materiali oltre al legno e agli strati preparatori e pittorici, quali: la tela di incamottatura, posta in corrispondenza della giunzione delle braccia al corpo e sotto le dorature; gli occhi in pasta vitrea; alcuni elementi tessili, a guarnizione delle estremità della cintura; l’oreficeria del Nimbo, composta a sua volta da parti lignee, paste vitree colorate e lamine in argento e lega di rame dorato.
La tecnica esecutiva del Volto Santo è stata studiata grazie a un’accurata osservazione diretta, possibile dopo il trasferimento dell’opera nel cantiere-laboratorio allestito nel transetto sinistro della cattedrale lucchese, coadiuvata dai risultati delle indagini diagnostiche: in particolare, le immagini radiografiche sono risultate fondamentali per la comprensione degli aspetti strutturali, mentre le stratigrafie e le analisi multispettrali per caratterizzare la policromia e gli strati filmogeni non originali e di deposito.

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