Settore restauro Materiali cartacei e membranacei

Informazioni sull’attività

Il Laboratorio

Sede

Il laboratorio di restauro del settore materiali cartacei e membranacei è collocato al primo piano della sede dell’OPD presso la Fortezza da Basso, nel Padiglione Spadolini.

Operatività, ricerca, formazione

Tra i materiali più fragili e deteriorabili, la carta e la pergamena costituiscono anche un notevole problema dal punto di vista del restauro. Si tratta infatti di supporti utilizzati per svariate tecniche grafiche e pittoriche (matita, punta metallica, pastello, tempera, carboncino, acquerello, sanguigna, olio, xilografia, calcografia, litografia), senza contare quelle contemporanee che comprendono l’utilizzo di materiali sintetici e di tecniche di produzione industriale.

Di conseguenza l’operatività di questo Settore di restauro si applica non solo alle tipologie più “tradizionali” (come disegni, stampe, cartoni preparatori), ma anche a un’ampia casistica di oggetti di arti applicate realizzati su supporto cartaceo come paliotti, ventagli, paraventi, globi geografici, statue in cartapesta, carta da parati, apparati scenici.

Un’altra caratteristica del Settore è quello di intervenire spesso non solo su opere singole, ma anche su collezioni, costituite sia da corpus grafici della stessa autografia, sia da raccolte di opere di diversi autori costituitesi storicamente come insieme museale o collezionistico.

Il Settore si interessa ed interviene, oltre che per gli aspetti strettamente conservativi, anche per quelli inerenti la presentazione estetica dell’opera, in accordo con le linee guida di metodologia di integrazione pittorica dell’Istituto. Sulle lacune del supporto cartaceo, integrate a carta giapponese, viene eseguita una selezione cromatica ad acquerello che riprende la cromia della carta originale.

Presso il Settore da lungo tempo sono oggetto di approfondimento i problemi della pergamena, materiale di difficile conservazione a causa della sua natura organica che lo rende estremamente sensibile ad ogni variazione termoigrometrica, caratteristica che costituisce un problema conservativo rilevante, soprattutto quando la pergamena è utilizzata come supporto di strati pittorici. La ricerca sviluppata internamente all’Istituto è stata pertanto indirizzata alla stabilizzazione del supporto, studiando, in parallelo all’intervento di restauro vero e proprio, anche le condizioni conservative climatologiche atte a creare un equilibrio costante fra gli agenti climatici e le proprietà fisiche dell’oggetto.

Il Settore svolge costantemente anche ricerche sulle tecniche di realizzazione delle opere d’arte e sulle tecniche conservative. In quest’ultimo campo significative applicazioni si sono conseguite con lo studio dei sistemi di montaggio delle pergamene ai fini espositivi e sul comportamento dei fissativi naturali e sintetici sui film pittorici sia su pergamena che su carta.

Di particolare interesse è anche lo studio delle tecniche più antiche di disegno; tali ricerche sono svolte con metodo interdisciplinare, coinvolgendo diverse competenze soprattutto in ambito scientifico, in stretta collaborazione con i laboratori scientifici dell’OPD.

Dal 2018 questo Settore ha esteso il suo ambito di competenza in conservazione, restauro e ricerca anche ai beni culturali del settore professionale 10, in particolare al restauro fotografico, caratterizzato dalla multimaterialità e dalla specificità dei procedimenti fotografici. Gli oggetti trattati spaziano dalle origini della tecnica fino al periodo contemporaneo, dunque dalla dagherrotipia ai materiali a colori analogici, fino alle stampe digitali. Il Settore è impegnato anche nell’approfondimento delle tecniche fotomeccaniche e si occupa delle attività di ricerca sulla cultura materiale e sulle metodiche per l’identificazione delle tecniche, oltre a portare avanti sperimentazioni su applicazioni innovative per il restauro.

Svolge inoltre consulenze per enti terzi sui temi dell’archiviazione sostenibile e della conservazione programmata.

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