Pietro Lorenzetti, Santa, anni Venti del XIV sec., National Gallery, Londra

Il pezzo è stato restaurato nei Laboratori della Fortezza da Basso dopo la chiusura della mostra senese dedicata ad Ambrogio Lorenzetti tenutasi da ottobre 2017 ad aprile 2018. In un primo tempo si trattava di uniformare la stuccatura perimetrale a quelle dell’altro frammento senese già passato nei nostri laboratori e poi l’intervento ha previsto anche la revisione della pulitura e il ritocco.

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

Il frammento apparteneva al ciclo pittorico della sala capitolare del convento francescano di Siena, non proviene però da una scena bensì da una cornice, come dimostra la sagoma di forma quadrata polilobata in cui è inserita la figura, ed è quindi il risultato del recupero delle parti più preziose delle incorniciature degli episodi, per il resto lasciate in loco, o distrutte, dai muratori nell’intervento del 1855. Dopo lo stacco la pittura fu ridotta nella forma di un quadro mobile dotato di cornice dorata e di passe-partout onde nascondere la lacune esterna alla figura.

Tecnica esecutiva

Il pittore lavora utilizzando la tecnica dell’affresco, perlomeno negli incarnati e nei contorni della cornice, mentre per quanto riguarda il manto della Santa sicuramente era ricorso ad un legante per stendere l’azzurrite, rintracciata al microscopio e con l’esame XRF; il fondo del riquadro era invece dorato come l’aureola, come prova la presenza di incisioni lungo i bordi. Non si sono conservate purtroppo tracce di lamina dorata.

Vicende conservative

La storia di questo piccolo frammento è diversa da quella delle Clarisse (vedi scheda frammento Ambrogio Lorenzetti) con il quale probabilmente condivide la stessa ubicazione originaria e lo stesso momento storico di recupero, ovvero durante i lavori di risistemazione della sala del capitolo del convento francescano nel XIX secolo. Il pezzo giunge in Galleria per vie diverse ed è arrivato a noi con un supporto moderno a differenza dell’altro frammento; la scheda di restauro allegata segnalava nel 2013 un intervento di sostituzione del precedente supporto, costituito da una mattonella in terracotta poggiante a sua volta su una lastra di ardesia, il tutto stuccato con cemento Portland. L’utilizzo di questa tipologia di sostegno pesante e rigida, aveva fatto sì che le fratture prodottesi nel cemento si ripercuotessero sulla superficie del frammento, facendo decidere per lo smantellamento del cemento e la sostituzione con un nuovo supporto rigido a nido d’ape e quindi più leggero.

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