La Coperta Guicciardini o di “Usella”, fine XIV sec., Museo Nazionale del Bargello, Firenze

La Coperta Guicciardini o di “Usella”, uno dei pochi straordinari lavori in “trapunto” della fine del XIV secolo, appartiene al Museo Nazionale del Bargello di Firenze ed è finalmente esposta nelle sale. Oggetto di un lavoro di tesi essa è stata lo spunto per testare alcuni solventi organici ai fini della pulitura localizzata.

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

La Coperta Guicciardini o di “Usella” (2,05 x 2,46 m) proviene dal deposito del Museo Nazionale del Bargello di Firenze ed è uno dei pochi straordinari lavori in “trapunto” della fine del XIV secolo.
Il soggetto della coperta prevede la narrazione di una parte del poema epico-cavalleresco della letteratura cortese su “Tristano e Isotta” accompagnato da scritte in dialetto siciliano. Essa apparteneva al conte Ferdinando Guicciardini e sua moglie, la contessa Maddalena, la ritrovò nella loro villa di Usella, in territorio di Prato, sulla via di Montepiano, nel 1890.
Successivamente è stata esposta per lungo tempo in una teca di legno come cimelio di famiglia per essere poi venduta nel 1927 al Museo Nazionale del Bargello. Un’altra coperta (3.02 x 2.77 m), o quilt, di casa Guicciardini, gemella di questa, fu venduta da una antiquaria fiorentina al “Kensington Museum” di Londra, l’attuale Victoria and Albert Museum.

Tecnica esecutiva

L’opera è formata da un tessuto composto da sei coppie di teli di lino longitudinali sovrapposte e unite tra di loro in modo tale da formare 3 corpi lavorati singolarmente.
Tutta l’opera, cioè la parte ricamata a punto indietro, è stata eseguita con filato di lino marrone scuro, nocciola e beige, mentre il fondo è stato realizzato a punto filza con filato di lino bianco. Le imbottiture sono state effettuate con bambagia cotone e filato di cotone poco ritorto a più capi.
La tecnica del saper lavorare a trapunto si è diffusa nel XIII secolo in Italia e, successivamente, durante il Rinascimento a Firenze, grazie all’opera divulgatrice di Caterina de’ Medici.
Quest’opera infatti ricalca quelli che sono gli aspetti principali e fondamentali del “trapunto”, ma se ne discosta per alcuni versi apportando finezze esecutive proprie del boutis francese.

Ex novo

In collaborazione con il Laboratorio Tessili dell’Istituto è stata eseguita una coperta ex-novo, eseguita da Silvana Vannini, esperta ricamatrice del Club del Punto in Croce diretto da P. Pietrabissa. Questo elaborato è stato presentato alla “Mostra Internazionale dell’ Arte Tessile ispirata alla Coltre Guicciardini” che ha avuto luogo, nell’ottobre 2006, nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti a Firenze e sarà donato al Museo del Bargello, il quale lo darà in esposizione permanente al Museo di Palazzo Davanzati, ex Museo della Casa Fiorentina.

Sezione successiva