I due manufatti sono costituiti da lastre in ferro sbalzato, punzonato e damascato con leghe di rame, argento e oro. Il complesso intervento di pulitura è stato condotto con tecniche differenziate fra cui l’ablazione laser. Uno dei due manufatti è stato oggetto di tesi SAFS (Elisa Pucci).
Le due formelle, di 34×25 cm circa, dalla superficie interamente lavorata, si inseriscono perfettamente nella produzione milanese delle festose armature da parata italiane del periodo manierista, appena oltre la metà del Cinquecento. Forse destinate ad uno stipo, hanno una fonte iconografica oggi identificata in due tavole della serie di dieci incisioni della storia di David e Saul, realizzate da Maarten van Heemskerck.
Per mezzo di un’ampia campagna diagnostica, preliminare al restauro, è stato possibile individuare una particolare tecnica artistica per la decorazione di questi bassorilievi, denominata damaschinatura, che prevede decorazioni in oro, argento e loro leghe. Si è inoltre rilevato l’uso di diversi tipi di punzoni, utilizzati per definire ulteriormente il disegno.
L’esemplare restauro, diretto da Annamaria Giusti ed eseguito da Elisa Pucci, ha utilizzato le più moderne tecnologie d’intervento, come il laser Nd-YAG di tipo Q-Switched ed è durato un anno circa, tra il 2007 e il 2008.
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