L’intervento ha previsto: lavaggi mirati, pulitura delle parti dorate con tecniche combinate fra cui ablazione laser, diverse metodologie di pulitura meccanica per le zone non dorate, lo studio tecnologico, lo smontaggio e il rimontaggio di alcuni elementi (formella Annuncio a Zaccaria, formella con testa di leone, un fregio, due coperture tonde del retro).
Ricerche di archivio
Veronica Vestri
Ricerche fotografiche
Ginevra Facchinetti
Studio tecnologico
Alessandro Pacini
Indagini UV: Brancatelli Marco
Riprese termografiche: Società MIMARC
Indagini Fotografiche: Ottaviano Caruso
Indagini radiografiche rilievi bronzei: Thierry Radelet
Restituzione geometrica del rilievo delle ante, e delle mappature dei difetti di fusione
Ditta Lorenzo Sanna
Movimentazioni impianto di rotazione della porta e modificazioni
Ditta Cloema
Movimentazione porta
Ditta Arteria
Assistenza Ing. Paolini e tecnici dell’Opera del Duomo
Finanziamento del restauro a carico dell’Opera di Santa Maria del Fiore
Direzione Opa e Restauro
Beatrice Agostini
La Porta, realizzata fra il 1329 e il 1336, era collocata sul lato sud del Battistero fiorentino. Leonardo D’Avanzo con i suoi collaboratori realizzò l’intelaiatura dei due battenti, Andrea Pisano eseguì le formelle che narrano Episodi della vita di San Giovanni Battista.
Nella parte alta della porta leggiamo la firma dell’artista “ANDREAS UGOLINI NINI DE PISIS ME FECIT A.D.M.CCC.XXX “.
Le formelle sono in tutto ventotto, intervallate da cornici (fregi) con rosette a quattro petali che si alternano a chiodi con testa a diamante (piramidale) in ogni fregio ci sono nove elementi, quattro fiorellini e cinque chiodature piramidali. I fregi sono in tutto settantaquattro fra questi i quattro nella parte alta riportano la firma dell’artista. Poste agli angoli troviamo teste leonine che sono in tutto quarantotto.
Tali elementi decorativi sono dorati, non si rilevano e non sono documentate tracce di doratura nelle parti lisce delle intelaiature dei due battenti sia nel fronte che nel retro.
Gli episodi della vita del Santo sono narrati nelle prime venti formelle, dieci in ogni battente, la cui lettura si svolge dall’alto, da sinistra a destra nel battente di sinistra; prosegue con lo stesso criterio nel battente destro. Ogni scena è rappresentata all’interno di un polilobo gotico contenuto in un riquadro il cui perimetro interno è decorato con doppia corniciatura sguinciata e arricchita da dentellature.
L’intervento di restauro durato circa tre anni ha visto coinvolti un’equipe di restauratori e studiosi e altre professionalità.
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