È stato pubblicato il volume n° 63 della Collana “Problemi di conservazione e restauro”:
«Il restauro del fregio di Andrea Pucci Sardi da Empoli. La rilettura di una oreficeria trecentesca per il Battistero di Firenze», a cura di Matteo Ceriana, Riccardo Gennaioli, Sandra Rossi.
“Il lavoro raccontato in questo volume e gli studi che lo accompagnano, ci accostano a un manufatto arduo. Per tipologia; per la storia, che ce lo ha consegnato in un assetto diminuito, plausibile, ma non sicuro, né nella sequenza iconografica né nella struttura; per essere l’unica opera nota del suo autore; per appartenere ad un complesso di ricostruzione tutt’altro che pacifica. Insomma, una salita con pochi appigli, e incerti. Il testo propone un avvicinamento progressivo, che dalla lettura attenta dell’oggetto – una lunga e a prima vista monotona sequenza di immagini a mezzo busto – ad alla definizione dell’ambiente culturale del suo autore, delle sue intenzioni espressive, passa alla rassegna di ipotesi su quello che poteva essere, tra XIII e XIV secolo, l’arredo dell’area presbiteriale nel Battistero fiorentino per poi tornare al fregio, analizzando tecniche esecutive e materiali costitutivi. Da tutti questi dati derivano le scelte di un restauro improntato alla cautela.”
Dalla Presentazione di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze
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