La rilettura di una oreficeria trecentesca per il Battistero di Firenze
Matteo Ceriana, Riccardo Gennaioli, Sandra Rossi, a cura di
“Il lavoro raccontato in questo volume e gli studi che lo accompagnano, ci accostano a un manufatto arduo. Per tipologia; per la storia, che ce lo ha consegnato in un assetto diminuito, plausibile, ma non sicuro, né nella sequenza iconografica né nella struttura; per essere l’unica opera nota del suo autore; per appartenere ad un complesso di ricostruzione tutt’altro che pacifica. Insomma, una salita con pochi appigli, e incerti. Il testo propone un avvicinamento progressivo, che dalla lettura attenta dell’oggetto – una lunga e a prima vista monotona sequenza di immagini a mezzo busto – ad alla definizione dell’ambiente culturale del suo autore, delle sue intenzioni espressive, passa alla rassegna di ipotesi su quello che poteva essere, tra XIII e XIV secolo, l’arredo dell’area presbiteriale nel Battistero fiorentino per poi tornare al fregio, analizzando tecniche esecutive e materiali costitutivi. Da tutti questi dati derivano le scelte di un restauro improntato alla cautela.”
Dalla Presentazione di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure