
I due particolari manufatti sono realizzati in lamina di rame sbalzata e argentata. Sono stati puliti dalle estese solfurazioni e riconsolidati gli agganci meccanici che li assicurano al supporto ligneo.
Rodolfo Siviero possedeva quattro di questi busti di simili fattezze realizzati nell’ambito del gusto classicheggiante seicentesco. Due di questi sono collocati nella Casa Museo di Rodolfo Siviero (attualmente in restauro presso il laboratorio di Bronzi e Armi Antiche dell’O.P.D), gli altri, assegnati alla sorella Imelde, sono stati del lei donati all’ Accademia delle Arti del Disegno e attualmente conservati nella sede di questa istituzione a Firenze in via Orsanmichele.
Lo stato di conservazione della superficie metallica presentava estese e discontinue zone annerite in conseguenza ai fenomeni di solfurazione dell’argento, oltre ad un’alterazione di sostanze protettive applicate in precedenti interventi di manutenzione. In molte zone l’argentatura risulta lacunosa lasciando il rame a vista.
La pulitura del manufatto in metallo si è effettuata con metodi chimici-meccanici impiegando polveri abrasive, di adeguata durezza e granulometria, miscelate con acqua deionizzata e applicate a tampone. Laddove le alterazioni nere sono risultate particolarmente tenaci si sono ammorbidite integrando con metodi di pulitura chimica, applicando sostanze complessanti, o con polveri abrasive di maggiore durezza.
Non è stata eseguita la integrazione delle zone prive di argentatura e il livello di pulitura ha rispettato quei prodotti del rame che presentano caratteristiche di stabilità.
Dopo accurati lavaggi della superficie in metallo, per eliminare i residui delle sostanze impiegate, è stato applicato un protettivo trasparente .
Sul supporto ligneo si è eseguita la disinfestazione e prevenzione da insetti xilofagi poi si è protetta la superficie con cera microcristallina per arginare l’ulteriore alterazione della foglia d’argento.
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