Reliquiario della Vera Croce del Cardinal Bessarione, XIV-XVIII secc., Gallerie dell’Accademia, Venezia

Un’opera straordinaria e misteriosa, risultato di interventi avvenuti nel tempo e ancora non del tutto chiariti, oggetto di un complesso intervento di restauro sia della tavola dipinta che della struttura metallica, che ha coinvolto più settori dell’OPD

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

Il restauro dell’opera è stato presentato alla mostra “Restituzioni”, inaugurata il 22 marzo 2013. L’interesse per il Reliquiario della Vera Croce ha coinvolto una rete di istituti pubblici e privati, legati da motivazioni trasversali intorno ad alcuni aspetti non del tutto chiariti circa le vicende storiche e artistiche dell’opera. Il progetto dell’intervento di restauro nasce in seguito a un primo sopralluogo, sollecitato dalla Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda Lagunare, per appurare la fattibilità di un parziale smontaggio dell’opera. Il Centro Tedesco di Studi Veneziani chiese infatti di esaminare l’iscrizione posta lungo il perimetro della croce reliquiario bizantina, fissata al centro della tavola di legno. Il piccolo manufatto sembra essere stato il nucleo originale, commissionato da una Irene Paleologina, imparentata con l’imperatore. Dopo una prima campagna di analisi, tra le quali quelle radiografiche, determinanti per la successiva estrazione della croce, venne progettato l’intervento di parziale smontaggio, eseguito poi in loco, all’interno della stessa Galleria dell’Accademia. Risultò comunque evidente l’esigenza di un intervento di restauro, per cui vennero presi accordi per il suo spostamento presso il laboratorio di restauro di Oreficeria dell’Opificio.

Tecnica esecutiva

La stauroteca è ripartita in tre parti principali: la base in legno, intagliata e dorata; il fusto con nodo sferico ornato da ampie baccellature, assimilabile per estensione a un’asta; la tavola lignea rettangolare in cui è ricavato un ricettacolo cruciforme, dove è alloggiata la croce reliquiario bizantina. La tavola è dipinta con figure riccamente ornate da aureole in argento e cornici impreziosite da gemme incastonate e imperniate. La croce bizantina è in filigrana d’argento dorato e reca al centro la figura di Gesù crocifisso, cesellata e sbalzata su lamina aurea. Otto formelle, dipinte in blu e decorate con roselline in oro dipinto, incorniciano due vetri molati e dipinti con le immagini di Elena e Costantino, quattro teche rettangolari con reliquie e due formelle sbalzate su lamina aurea, assemblate sulla probabile anima lignea attraverso cornici in argento modanato e dorato, applicate con viti e perni.

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