
La pulitura è stata realizzata adottando modalità e soluzioni operative graduali, in modo da rispettare le intenzionali patinature originarie, applicate in modo da differenziare il fondo, l’epidermide e i capelli della figura.
L’opera Giacente era conservata nel deposito della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
E’ stata realizzata fra gli anni Venta e Trenta del Novecento dalla scultrice cilena Rebecca Matte Bello de Iniguez, che ha vissuto per qualche anno a Firenze. L’opera, fusa dalla fonderia Vignali di Firenze, rappresenta una figura femminile con i fianchi e parte delle gambe coperte da un morbido panneggio adagiata su alcuni scalini prospicienti una porta chiusa.
La scultura ha offerto molti spunti di studio e intervento interessanti poiché presentava particolari soluzioni tecniche costruttive e una situazione superficiale piuttosto complessa per la presenza di patinature differenziate, applicate intenzionalmente, e di diffuse alterazioni conseguenti all’esposizione e/o ai trattamenti pregressi.
La pulitura si è svolta adottando diverse metodologie meccaniche e chimico/fisiche: sono stati impiegati e talvolta realizzati utensili in grado di svolgere un’azione controllata sulla superficie (es. aghi di istrice, strumenti in plexiglass, spine di pesce opportunamente trattate…) coadiuvando l’azione meccanica con l’applicazione di vapore, con tamponature di acqua deionizzata o con miscele di solventi a bassa tossicità. Sono stati testati, anche a fine didattico, alcuni idrogel chimici nanostrutturati di nuova formulazione, attualmente in corso di sperimentazione all’interno del laboratorio in collaborazione con il CSGI (Consorzio dei Sistemi a Grande Interfase) di Firenze.
L’intervento ha permesso di recuperare ed apprezzare le differenziazioni cromatiche originarie: le tonalità brune presenti nelle parti architettoniche che si affiancano a zone verdi, evidenti anche in numerose pieghe del panneggio, il tono rossastro dei capelli e le zone più chiare degli incarnati.
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