Il piano di tavolo rettangolare in commesso di pietre dure riporta una composizione con vasi e coppe all’antica, fiori e frutta su fondo in marmo nero del Belgio con cornice a meandri in lapislazzuli.
Al momento del nostro intervento il tavolo presentava sulla superficie numerosi graffi diffusi, oltre ad alcuni sbiancamenti localizzati sul marmo nero di fondo, quasi sicuramente imputabili al fenomeno della foto-ossidazione delle componenti organiche, processo di degrado tipico delle rocce carbonatiche scure. Particolarmente vistosa, in corrispondenza dell’angolo in basso a destra, risultava una grossolana integrazione riferibile ad un pregresso intervento nel quale era stato impiegato, oltre al nero del Belgio, gesso dipinto ad imitazione del lapislazzulo.
Si è proceduto innanzitutto a rimuovere meccanicamente e con l’ausilio di una pistola termica ad aria calda l’integrazione dell’angolo fissata con colla tradizionale a caldo (cera d’api e colofonia). Quest’integrazione era stata eseguita bloccando la lastra di fondo sagomata in marmo nero del Belgio su una lastra di ardesia che, una volta liberata dal soprastante nero, è risultata parzialmente fratturata. Per evitare ulteriori sollecitazioni si è scelto di mantenere tale supporto, giustapponendovi una nuova sezione di ardesia, sagomata secondo i profili della lacuna e fissata con colla a caldo alla lastra sottostante. Su di essa è stata realizzata l’integrazione della porzione decorativa lacunosa secondo la tecnica tradizionale del commesso, inserendo gli intarsi in lapislazzuli fra le sezioni in nero del Belgio.
Per rendere la nuova integrazione removibile, essa è stata fissata alla sottostante lastra di ardesia tramite calamite, in modo da consentirne l’agevole asportazione, servendosi di due piccole ventose, in caso in futuro se ne presentasse la necessità.
L’intera superficie del tavolo è stata poi accuratamente lucidata con il passaggio di smerigli bagnati e di granulometria molto fine, con l’obiettivo di rimuovere i graffi e gli aloni presenti. L’intervento si è concluso con l’applicazione di uno strato protettivo a base di cera successivamente spannato.
Sezione successiva