
Il restauro, avviato nel 2013, ha permesso all’opera di ritrovare la piena leggibilità della sua elegante raffigurazione all’interno della sezione archeologica del Museo.
Il mosaico pavimentale, di età romana, raffigura con tessere in bianco e nero due divinità del mare, un Tritone e una Nereide, che tengono tra le mani un velo. Grazie alle ricerche archivistiche, è stato possibile identificarlo con il mosaico scoperto nel 1824 nel giardino di Villa Massimo a Roma. In origine l’opera decorava degli ambienti termali, quasi certamente privati, e poi fu donata a Carlo Ludovico di Borbone duca di Lucca, essendo quindi staccata e trasferita a Lucca.
Nel 1959 l’Opificio fu incaricato di staccare il mosaico per trasferirlo in una sala del Museo Civico di Lucca; risale a quest’intervento la realizzazione del supporto in quattro pannelli di cemento armato che, per un cambio di destinazione, furono collocati nel 1966 nella vasca con acqua corrente costruita nel giardino della villa.
In previsione della nuova sistemazione all’interno del museo, il mosaico fu smontato nel 2003 ed affidato nuovamente alle cure dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Uno spesso strato di concrezioni calcaree rendeva completamente illeggibile l’opera; le impegnative operazioni di pulitura sono state volte ad assottigliare selettivamente e gradualmente tali incrostazioni mediante air abrasive ed impacchi di resine a scambio ionico. Dopo aver intelato la superficie, il mosaico è stato capovolto per eseguire con vari mezzi meccanici la rimozione del supporto cementizio, gravemente danneggiato a causa dell’ossidazione dell’armatura metallica.
Una volta staccato e pulito il retro dal cemento, vi è stato steso uno strato di malta a base di calce idraulica e poi applicato il nuovo supporto in aerolam, preventivamente reso aggrappante mediante l’adesione di graniglia. Terminati i tempi d’indurimento, ciascun pannello è stato capovolto per rimuovere l’intelatura e procedere alla pulitura conclusiva; al riassemblaggio dei quattro pannelli sono seguite le fasi di stuccatura ed integrazione.
A conclusione del complesso intervento di restauro, l’opera ha ritrovato la piena leggibilità della sua elegante raffigurazione all’interno della sezione archeologica del Museo.
F. Toso, L. Rocchi, Intervento di restauro su un mosaico pavimentale romano dal Museo Nazionale di Villa Guinigi di Lucca, in “OPD Restauro” 25/2013, (2014), pp. 308-316.
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