
L’intervento di restauro sulla Minerva della Biblioteca Medicea Marucelliana ha voluto essere una sorta di intervento-guida per quei manufatti che presentano problematiche simili, ossia posti nell’atrio di edifici, entro una nicchia, e vicino a strade con frequente passaggio di veicoli.
La scultura raffigurante Minerva, posta in una nicchia nello scalone dell’edificio sede della Biblioteca Medicea Marucelliana, è stata donata da Giovan Filippo Marucelli. Di autore ignoto del XVIII secolo, rientra perfettamente in quel clima di rimando all’antico passato e al suo carico di significati allusivi alle virtù e deità: Minerva non solo come divinità della guerra ma anche come patrona delle attività intellettuali. La scultura doveva reggere nella mano destra una lancia ad oggi perduta. Indossa una cotta di maglia e un elmo, come vuole la tradizione, e tiene la veste con la mano sinistra lasciando scoperto l’alto calzare intrecciato.
La scultura è scolpita a tutto tondo.
La superficie della scultura presentava uno spesso strato di deposito di particellato atmosferico coerente. Si osservano macchie di ossidazione in concomitanza con un perno in bronzo. Uno strato di vernice ad olio protettiva ricropiva tutta la scultura
In relazione alla perdita di materiale, si osservano delle ricostruzioni di parti mancanti integrati mediante tasselli in marmo, in uno stato di disgregazione, nonché in malta.
Intervento di pulitura (impacchi di carbonato di ammonio e micro sabbbiatura) eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure nel 1995 (GR 10897)
L’opera è stata trasportata nei laboratori di restauro e si è provveduto inizialmente alla spolveratura con pennelli di setola morbida e con il micro-aspiratore. Per eliminare le colature di calce e di gesso, nonché gli schizzi di pittura presenti, sono stati fatti degli impacchi di cotone idrofilo imbevuto di acqua deionizzata. Per lo sporco untuoso e l’eliminazione della vecchia cera, dopo vari test, è stata scelta come metodologia l’applicazione di un impacco con acqua demineralizzata supportata da sepiolite, tensioattivo neutro e carbonato d’ammonio su carta giapponese, seguito da abbondanti risciaqui.
Le stuccature dei vecchi interventi, realizzate con materiali diversi, sono state progressivamente rimosse; così come alcuni tasselli nella zona del collo sono stati smontati per poter eliminare il perno e la grappa di ferro ossidati che avevano provocato delle macchie in superficie.
Dopo vari test di pulitura si è optato per l’applicazione sull’intera superficie di impacchi di acqua demineralizzata con supportante sepiolite-arbocel, tensioattivo neutro su carta giapponese.
Le macchie da ossidazione ferrosa sono state trattate con impacchi di acido citrico e citrato tetra sodico su carta giapponese; mentre le ossidazioni bronzee con carbonato d’ammonio e tensioattivo neutro supportato da sepiolite su carta giapponese.
I tasselli rimossi dietro il collo della Minerva sono stati consolidati con resina acril-siliconica e ricollocati con malta PLM/M, polvere di marmo e resina acrilica in emulsione acquosa; la stessa malta con polvere di marmo micronizzato è stata utilizzata per colmare altri spazi presenti.
Per proteggere la scultura si è adoperata cera microcristallina Multivax al 2% in ligroina a caldo e sono stati effettuati due passaggi con aerosol.
Isidoro Castello, Il restauro della statua lapidea raffigurante Minerva della Biblioteca Medicea Marucelliana di Firenze, in “OPD. Restauro”, 23, 2011, pp. 265-270.
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