Le 21 tempere su carta e pergamena fanno parte di una serie di opere di Maria Luisa Raggi conservate al Museo di palazzo Pretorio di Prato.
Maria Luisa Raggi (1742-1813) è stata una pittrice genovese, suora del Monastero dell’Incarnazione a Genova, autrice di circa 80 tra paesaggi e capricci, in un periodo della storia del paesaggismo ancora poco conosciuto, ossia la seconda metà del XVIII secolo.
I soggetti appartengono al repertorio tipico della Roma antiquaria con la visione di Ruderi, Marine e Tempeste che venivano collezionati dai connoisseurs e dai viaggiatori del Grand Tour proprio per il loro taglio piccolo e miniaturizzato.
Le opere provengono dalla Collezione Martini, acquisita nel 1895 dal Museo dallo Spedale della Misericordia grazie al lascito della famiglia. Le tempere sono inserite in cornici dorate di legno di pioppo.
13495.1 – Veduta dell’Abbazia di Grottaferrata inv. 1190
13495.2 – Paese con cascata in primo piano inv. 1191
13495.3 – Veduta del golfo con rovine inv. 1192
13495.4 – Veduta di Arco di Trionfo e rovine inv. 1193
13495.5 – Veduta campestre/Paesaggio laziale inv. 1195
13495.6 – Marina in burrasca con galeoni inv. 1196
13495.7 – Veduta di campagna romana con figure e rovine inv. 1198
13495.8 – Veduta di insenatura marina con pescatori inv. 1199
13495.9 – Veduta con rovine romane inv. 1209
13495.10 – Veduta con rovine romane inv. 1201
13495.11 – Paesaggio con rovine inv. 1342
13495.12 – Paesaggio con rovine: Colosseo, Arco di Costantino e meta Sudari inv. 1343
13495.13 – Paesaggio con figure femminili e una fontana inv. 1353
13495.14 – Paesaggio con rovine inv. 1354
13495.15 – Veduta di campagna romana con mietitura/ La mietitura (l’estate) inv. 1197
13495.16 – Veduta di campagna romana con vendemmia/ La vendemmia (l’autunno) inv. 1208
13495.17 – Paesaggio fluviale con rovine inv. 1347
13495.18 – Paesaggio fluviale con rovine inv. 1352
13495.19 – Paesaggio fluviale con rovine inv. 1357 Attr. Gaspar van Wittel (siglato G.V.W.)
13495.20 – Paesaggio fluviale con rovine e bagnanti inv. 1363
13495.21 – Paesaggio fluviale con rovine inv. 1364
I dipinti sono eseguiti direttamente a tempera magra su carta e pergamena e non presentano traccia di disegno preparatorio.
Si tratta di 4 gruppi di opere diverse per formato e sistema di montaggio:
Nonostante la delicatezza intrinseca dei materiali costitutivi, questi fragili oggetti sono spesso stati inseriti in cornice e esposti permanentemente come veri e propri dipinti, una condizione che nel tempo ha procurato danni di tipo meccanico e biologico sia al film pittorico che ai supporti.
La permanenza in ambienti non adatti e il tipo di montaggio a contatto diretto con il vetro sul recto e tavolette lignee o telai e tele sul verso, hanno innescato processi di degrado soprattutto a carico delle tempere su pergamena, che si presentano oggi in uno stato molto precario. La superficie dipinta è infatti fortemente deformata, con diffuse ondulazioni, i margini lesionati, il colore parzialmente decoeso. Le tempere su carta sono generalmente in migliori condizioni a parte le numerose lacune presenti sul verso, per lo più dovute a tarli e pesciolini d’argento.
Le due opere di grande formato erano parzialmente staccate dalla tela di rifodero e interessate da macchie di foxing sul verso.
L’intera serie è stata oggetto di un restauro nel 1998 durante il quale furono eseguiti principalmente interventi di disinfestazione, consolidamento del colore, integrazioni strutturali e cromatiche delle lacune, oggi in parte alterate. Le cornici erano state tutte stabilizzate dal verso con pannelli di plexiglas avvitati alla cornice e sigillati con silicone.
Per conoscere la tecnica esecutiva usata dalla pittrice sono state condotte alcune indagini scientifiche. La Spettroscopia FT-IR, la Spettroscopia Raman, la Fluorescenza a raggi X (XRF) e l’analisi al microscopio elettronico a scansione hanno evidenziato l’uso di un campo ristretto di pigmenti: il vermiglione e il minio, l’azzurrite e il blu di Prussia, il nero di carbone, la biacca, un giallo a base di piombo, stagno e antimonio e terre naturali.
Il restauro ha richiesto una serie di interventi atti a mettere in sicurezza le opere, così da poterle esporre temporaneamente in museo a rotazione.
Queste in sintesi le fasi del lavoro:
Vista la complessità di staccare le tempere su pergamena dai pannelli lignei, per non arrecare ulteriori stress ai fragili supporti, è stato deciso di conservale senza cornice, in contenitori di cartone alveolare, durevole per la conservazione.
I dipinti di grande formato incollati su tela hanno richiesto invece un intervento diversificato: dopo lo stacco dalla tela e dal telaio, i supporti tessili sono stati recuperati e rimontati interponendo però tra le opere e le tele fogli di carta giapponese che garantiscono una barriera protettiva.
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