I due capilettera, conservati presso l’Archivio della Curia di Montepulciano e appartenenti alla chiesa di San Biagio, costituiscono un caso studio interessante dal punto di vista storico-artistico e tecnico e del restauro: essi rientrano infatti in una tipologia specifica di miniature, quella dei cosiddetti cuttings, ovvero miniature ritagliate da codici e vendute sul mercato antiquario, una moda particolarmente in auge nella prima metà del XIX secolo. In questo caso i due ritagli erano incollati su tavolette lignee e montati in cornice.
L’obiettivo principale dell’intervento è stato il recupero delle opere come miniature, il ripristino dell’ l’equilibrio chimico-fisico tra i materiali costitutivi e la valorizzazione di quanto ancora visibile nei frammenti miniati. Il restauro è stato oggetto di una tesi di diploma della Scuola di Alta Formazione e di Studio dell’Opificio delle Pietre Dure, PFP 5 (Chiara Cittadino)
Tempera magra su pergamena
I due capilettera miniati furono ritagliati in modo grossolano da pagine di antifonari e incollate su tavolette di legno. La differenza dimensionale tra i supporti membranacei ( più piccoli) e il supporto (forse in origine destinato ad altro tipo di opere) fu compensata con l’aggiunta di strisce, anch’esse miniate, provenienti pare dalle stesse miniature.
L’iniziale “M”, presenta infatti due aggiunte laterali, ottenute con la sovrapposizione di piccole porzioni di pergamena decorata. Nell’iniziale “A” invece, è stata sovrapposta una porzione di pergamena decorata solo sul lato sinistro dell’immagine.
Il contatto della pergamena con il legno ha prodotto nel tempo molti danni:
Sezione successiva