Descrizione intervento
Gruppo scultoreo
La scultura è stata smontata nelle sue tre parti mediante gel di acetone, mantenendo però gli incollaggi tra i pezzi frammentati. Gli smalti in buone condizioni sono stati puliti mediante impacchi con soluzione satura di carbonato d’ammonio supportata da cotone idrofilo, mentre le porzioni ridipinte che celavano la decorazione con foglia d’oro a missione sono state trattate con un solvent gel a Ph8 a base di alcol isopropilico, alcol benzilico e TEA: dopo la rimozione dei primi due strati di colore, si è proceduto con gli strati successivi per via meccanica sotto microscopio ottico, via via consolidando le dorature con resina poliacrilica.
L’invetriatura sul retro del busto della Vergine è stata consolidata con infiltrazioni di resina polivinl-butirrale sovrapponendo piccoli pesi in attesa dell’indurimento della resina; gli strati di ridipintura sono poi stati rimossa per graduale esfoliazione tramite ablatore ad ultrasuoni.
La pulitura delle policromie a freddo è avvenuta alternando l’impiego del già citato solvent gel a quello dell’ablatore ultrasuoni, a seconda delle necessità specifiche, previa pre-consolidamento dello strato pittorico mediante polivinil butirrale.
Le integrazioni materiche sono state realizzate utilizzando uno stucco da interni miscelato con resina poliacrilica. Le integrazioni cromatiche sulle ricostruzioni che interessavano la superficie invetriata sono state eseguite con colori ad acquerello secondo la tecnica del puntinato, mentre le lacune nello strato dello smalto sono state colmate a velatura. Per le superfici dipinte a freddo invece è stato scelto il metodo della selezione cromatica, sempre ad acquerello.
La grande integrazione sul ventre della Vergine è stata realizzata con una pasta epossidica leggera (Balsite) senza farla aderire direttamente alla ceramica, ma dotandola di una calamita che la ancora ad una struttura interna di nuova progettazione. Si tratta di una struttura in acciaio inox che vincola tra loro i due pezzi di cottura che compongono la figura della Vergine senza bisogno di ulteriori sistemi di adesione (stucco o colla). Il chiodo che teneva in posizione il Bambino sul braccio della Vergine è stato sostituito con un perno in acciaio inox.
Fregio
Dopo aver eseguito gli esami scientifici su alcune ridipinture e sulle porzioni di doratura si è studiata la metodologia d’intervento. Si è deciso di non mantenere le dorature a mordente presenti al di sopra delle ridipinture perché non coerenti con la storicità dell’opera. Nel progetto di restauro si sono previste differenti metodologie di pulitura, meccanica e chimica, sia sul fronte che sul retro. Dopo la pulitura, i frammanri dei singoli moduli sono stati incollati e le parti mancanti ricostruite con uno stucco acrilico rinforzato con fibra di vetro, che garantisse stabilità meccanica.
Al termine del restauro è stato realizzato un aggancio meccanico su pannello alveolare in alluminio e fibra di vetro sagomato, che accoglie i singoli pezzi e che viene ancorato alla parete per il nuovo allestimento.
Il ritocco pittorico è stato eseguito secondo il metodo del puntinato con colori ad acquerello.