Intervento di manutenzione: lavaggio, rimozione delle concrezioni e corrosioni mediante pulitura meccanica, coadiuvata dall’impiego di solventi, protezione.
Frà Leonardo Dati, fiorentino, fu generale e vicario dell’Ordine Domenicano oltre che Priore della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Umanista e teologo, svolse importanti incarichi sia per conto della Santa Sede che come rappresentante della Repubblica Fiorentina.
Secondo Vasari fu lo stesso Frà Dati poco prima della sua morte (1425) a commissionare al Ghiberti la propria sepoltura, che venne eseguita tra il 1425 e il 1427 per esser collocata probabilmente nel coro dei frati. La lastra bronzea fu poi spostata nella navata centrale, vicino al pulpito, nel periodo delle varianti architettoniche del Vasari (1565). Spostata nuovamente nel 1861 dietro l’altar maggiore, fu poi collocata nel 1956 in occasione dell’ultimo intervento di restauro ad opera di Bruno Bearzi nella cappella Rucellai, dove è rimasta fino ad oggi. Al ritorno in Basilica dopo la mostra verrà posta su un supporto appositamente realizzato, per permetterne una migliore conservazione e una maggiore fruibilità da parte del pubblico.
L’attuale intervento di manutenzione è stato svolto nei Laboratori del Settore Bronzi e Armi antiche dell’Opificio delle Pietre Dure, in occasione di una esposizione specifica sui bronzi alla Royal Academy di Londra, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale della città di Firenze.
L’opera del Ghiberti è stata quindi tolta dalla collocazione a pavimento, rimuovendo parte della cornice lapidea e demolendo le stuccature fatte durante l’ultimo intervento degli anni ’50, e poi trasportata ai laboratori dove è stato possibile eseguire una campagna diagnostica mirata e la manutenzione straordinaria.
Il bronzo, del peso superiore ai 300 Kg, è stato prima lavato con getto a vapor d’acqua deionizzata per la rimozione delle cere e dei residui di sporco. La rimozione delle concrezioni e delle corrosioni invece è avvenuta mediante una pulitura meccanica calibrata alle necessità superficiali e coadiuvata da opportuni lavaggi con solventi. Si è così potuto recuperare parte del modellato fuso e inciso, che rimaneva coperto dai depositi accumulati nel tempo nei rilievi e rimuoverne le dannose corrosioni.
Una protezione differenziata per il retro e per il fronte a base di cere microcristalline ha preceduto l’imballo dell’opera per il suo viaggio all’importante mostra londinese intitolata “Bronze”.
Le analisi del Laboratorio Scientifico dell’Istituto, unito alla schedatura tecnica dell’opera, arricchiscono le informazioni sulle tecniche adottate dal Ghiberti, autore del quale l’Opificio vanta una lunga e corposa esperienza di restauro dei suoi capolavori.
Iscrizione dell’epigrafe: CELEBRIS HIC MEMORIA COLITVR CLARI RELIGIOSI FRATRIS LEONARDI STATII DE FLOREN. SACRAE THEOLOGIAE AC TOTIVS ORDINIS MAGISTRI GENERALIS.
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