Legatura dell’Evangeliario di Teodolinda, fine VI – inizio VII sec., Museo e Tesoro del Duomo, Monza

  • : Intervento di restauro
  • Stato attivitĂ : concluso

Dati

Informazioni sull’attivitĂ 

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

La tradizione vuole che papa Gregorio I abbia donato nel 603 un prezioso evangeliario alla regina Teodolinda, in occasione della conversione dei Longobardi alla religione cattolica. A sua volta, Teodolinda ne fece dono alla basilica di San Giovanni Battista, abbattuta nel XIII-XIV secolo per edificare l’attuale Duomo di Monza. Questo atto di donazione da parte della regina è riportato nell’iscrizione posta in grande evidenza sui due piatti che compongono la legatura. Questi, realizzati in oro e impreziositi da gemme e cammei, sono tutto ciò che resta dell’oggetto originario, che comprendeva ovviamente anche un Vangelo, andato perduto.

Assieme ad altri capolavori di oreficeria longobarda e carolingia, databili ai regni di Teodolinda e Berengario I, a cui si sono aggiunti in seguito altri preziosi oggetti, è conservata nel Museo e Tesoro del Duomo di Monza.

Tecnica esecutiva

Due pannelli in legno fanno da supporto alle lamine d’oro che compongono l’apparato decorativo, fissate tramite chiodi alla sottostante struttura. Il perimetro dei piatti ospita una fascia a rilievo, lavorata ad alveoli, entro cui sono incastonati granati sagomati, resi più vibranti dalla presenza di un foglio d’oro punzonato, fissato sul fondo dell’alveolo e ricoperto da lacca rossa, con funzione sia di collante sia di rafforzativo del colore dei granati. Al centro dei piatti è posto un elemento a croce, anch’esso realizzato in lamina d’oro e arricchito da gemme, perle e vetri colorati, del tutto simile alle cruces gemmatae prodotte dai coevi orafi. La croce ripartisce il piatto in quattro quadranti, in ognuno dei quali è presente un cammeo e un elemento a L in oro e granati entro alveoli. Nei quadranti sono stati fissati tramite chiodini quattro listelli in oro inciso e niellato, che ricordano la donazione di Teodolinda alla basilica di San Giovanni Battista.

Sezione successiva