Jacopo della Quercia (attr.), Gruppo Equestre, XV sec., Pieve di San Cassiano di Controne, Lucca

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

Ritrovato da Peleo Bacci, soprintendente ai monumenti di Pisa dal 1910 al 1923, in pezzi in un deposito di legna, fu restaurato nel 1920 ed attribuito alternativamente a Francesco di Valdambrino (Ragghianti, Carli, del Bravo) e a Jacopo della Quercia (Belli Barsali, Middeldorf, Storm). Al suo ritrovamento il gruppo equestre fu creduto un san Martino, da altri un sant’Ansano. Carlo Ludovico Ragghianti nel 1938 lo attribuisce a Valdambrino ritenendolo un san Cassiano. La rimozione degli strati sovrapposti, delle pesanti ridipinture e stuccature dell’intervento novecentesco, che nascondevano l’elegante plasticismo, ha permesso a Giovanna Rasario di restituire l’opera al corpus di Jacopo della Quercia. Insieme al Sepolcro Savelli di S. Maria Gloriosa ai Frari a Venezia è l’unico gruppo equestre ligneo quattrocentesco sopravvissuto fino ai nostri giorni.

Tecnica esecutiva

Il Gruppo Equestre è costituito da tre elementi in legno di Tiglio. Il cavallo è stato ricavato da due grandi semitronchi uniti in un solo blocco mediante perni lignei (ancora esistenti), scalpellando una parte centrale a forma cubica per creare l’innesto del corpo del cavaliere. Cavaliere e cavallo sono quindi stati sbozzati “pieni” per avere una struttura solida, resa ancora più stabile dall’incastro quadrangolare del cavaliere. Dopo una prima sbozzatura, il cavallo è stato riaperto a metà per svuotarlo internamente così da limitare le tensioni del legno e gli spacchi radiali. Successivamente il corpo del cavallo è stato richiuso. Unici elementi aggiuntivi sono le zampe assemblate tramite incastro a mezza pialla, fermato con chiodi in ferro. Il cavaliere è intagliato da un unico parallelepipedo di legno, inserito sul dorso del cavallo nello spazio destinato tramite un grosso perno di forma cubica.
La superficie lignea, dopo essere stata saturata con colla animale, ha ricevuto una sottile ammannitura con gesso e colla. La policromia originale è costituita da tempera a uovo.

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