
L’opera presentava una finitura differenziata, la presenza di vernici oleo-resinose anche di manutenzione e degrado dei protettivi cerosi. Dopo estese prove la pulitura è stata condotta al microscopio, adottando miscele di solventi sostitutivi, trattamenti con micro-vaporizzatore e con utensili in materiale organico.
La scultura risultava in buono stato di conservazione sebbene fosse evidente il degrado di protettivi cerosi applicati in pregressi trattamenti manutentivi. Una caratteristica particolare del manufatto è la diversa finitura adottata dall’artista in alcune zone. La superficie è infatti molto rifinita nel busto e nelle zone più a vista degli arti, più scabra invece nel volto, nella barba, nei capelli, nel retro delle gambe e in tutta la zona inferiore.
Lo stato di conservazione era conseguentemente molto differenziato. Tendenzialmente risaltavano le zone lisce, piuttosto “lucide”, per la presenza di vernici oleo-resinose, probabilmente di manutenzione, mentre le zone scabre risultavano molto scure o sbiancate per depositi cerosi, più o meno intensi e/o pigmentati.
L’intervento di pulitura è stato effettuato in occasione della Mostra Plasmato dal fuoco, La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici(Firenze, Museo degli argenti, 18 settembre 2019 – 12 gennaio 2020).
L’intervento, svoltosi in un periodo di tempo molto breve, ha comportato una estesa serie di prove di pulitura, condotte impiegando micro-vaporizzatori, miscele di solventi sostitutivi, utensili prevalentemente costituiti da bamboo, legno, aghi di istrice, spine di pesce, sottili aghi etc. Sono stati eliminati i residui cerosi sbiancati che interrompevano pesantemente la lettura generale del modellato e abbassati gli spessi strati di cera d’api presenti in particolare nella testa, nella barba e nella parte inferiore.
La protezione finale si è limitata ad una applicazione di cera microcristallina (Reeswax) circoscritta alle zone che risultavano particolarmente “aride”.
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