
Restauratori: Adele Olivieri, Simona Lombardi, Rita Banci, Roberta Pandolfi, Marta Cimò, Alice Papi, Federica Favaloro, Mariangela Corallo, Viola Ceppetelli (allieve SAFS-OPD)
La scena rappresenta Enea che, accompagnato da Acate, incontra la madre Venere in veste di cacciatrice. La scena dell’incontro si svolge tutta in primo piano, come in una quinta teatrale, benché sia ambientata all’esterno sulle rive di un lago o di un fiume, ove siede una figura allegorica. La scena è incorniciata da un’ampia bordura rubensiana che rappresenta un’architettura con colonne a “torciglione”. In basso sono rappresentate le “armi” e in alto, al centro, è raffigurato un cartiglio senza iscrizione.
Il restauro dell’arazzo si svolge interamente all’interno dell’attività didattica. Dopo il lavaggio, eseguito secondo i criteri già ampiamente collaudati all’interno del laboratorio, l’intervento è proseguito con il consolidamento strutturale condotto secondo il metodo integrativo con il risarcimento principalmente delle trame di seta che si sono rivelate in peggiori condizioni conservative rispetto a quelle di lana. La tipologia del degrado e quella del filato di seta, si prestano perfettamente ad una esercitazione di restauro integrativo, mettendo le allieve del corso in rapporto con situazioni di degrado che arricchiscono il loro curriculum di esperienze pratiche volte alla conoscenza del degrado e del suo trattamento.
Il restauro iniziato nel 2002 nell’ambito della SAFS viene condotto in modo non continuativo perché eseguito ad intervalli in relazione al programma specifico del corso. Attualmente il lavoro di consolidamento ha superato la metà della scena.
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