
L’intervento di restauro, preceduto dallo studio e dalla documentazione sul costume, è stato eseguito secondo i criteri di ritrattabilità, riconoscibilità, compatibilità e durabilità.
Restauratore: Sara Bonadio (allieva SAFS-OPD)
Il costume della “Dama d’oro” è stato oggetto della tesi di Sara Bonadio a conclusione del corso quinquennale S.A.F.S. Opd a.a. 2017/2018 dal titolo: Il restauro del costume di scena contemporaneo: studio e intervento conservativo dell’abito “dama d’oro” per il film “Il Casanova di Federico Fellini”. Relatori: M. Ciatti, O. Sartiani, L. Triolo, I. Tosini, T. Shoenholtzer Nichols, N. Bassano
Abito femminile, in lamé dorato, composto di corpetto gonna e copricapo e mantella. L’abito, la cui foggia richiama i costumi femminili francesi di corte in voga nella seconda metà del XVIII sec., è decorato con bordure, galloni, tulle e trine in filato metallico ed elementi plastici. Il corpetto rigido, con maniche e vita sagomata a punta, riporta un’ampia scollatura frontale squadrata. Il capo è dotato di una pettorina frontale, rigida, di forma triangolare in tessuto laminato decorata con fiori di plastica dorati. Le Maniche a ¾, aderenti al gomito, terminano con apertura a sabot in engageantes in tulle e merletto. La gonna, ampia sui fianchi (originariamente tenuta distesa da una sottostruttura), è composta da 5 pannelli e un cinturino. Orlo inferiore della gonna ornato con una bordura di tessuto increspato, che simula una larga balza.
Completano la decorazione delle applicazioni a festone in lamé dorato e un ricco florilegio realizzato con rami, fogliame e fiori in plastica dorata, applicato a cucito sul fronte della gonna. All’altezza della vita si apre una sopra gonna in tulle dorato, fermata a cucito sotto il cinturino. Orlata, lungo l’apertura frontale, da una bordura dorata, e sul fondo da una frangia metallica. Copricapo composto da cuffia, calotta e soprastante falda plissettata decorato con bordure e un nastro dorato increspato cucito in corrispondenza della calotta.
Lo stato di conservazione è mediocre, nonostante l’abito riporti una discreta tenuta e stabilità strutturale, è giunto in laboratorio privo della sottostruttura che in origine doveva sostenere l’ampiezza della gonna.
Nel complesso appare privo di elasticità e lucentezza a causa della grande quantità di sporco incoerente, diffuso su tutte le superfici. Gli elementi di plastica sono deformati indeboliti e slegati in più punti di cucitura, è consistente il distacco della pellicola in oro. Il tessuto di base della gonna, corpetto e copricapo è caratterizzato da: abrasioni; perdita del filo lamellare dorato; consunzioni nelle aree limitrofe agli occhielli sull’apertura posteriore; piccole lacune; scuciture. La pettorina è danneggiata da perdite più o meno estese. Il tessuto riporta una lacuna e consistenti perdite e sollevamenti del filo lamellare. La rete del tulle che costituisce la sopra gonna è danneggiata da lacune e tagli, oltre a presentare grossolane cuciture di vecchi interventi. La frangia della sopra gonna intrecciata, ossidata, sporca e caratterizzata dalla presenza di prodotti di corrosione del metallo.
Sull’abito sono state identificate diverse “riparazioni”. Questi interventi confermano un impiego del costume successivo al periodo di realizzazione del film. Nello specifico alcune lacerazioni e lacune collocate nella fodera interna del bustino sono state grossolanamente risarcite da toppe di tessuto cucite alla tela di cotone. Lacune e tagli estesi sulla rete del tulle della sopra gonna riportano grossolane cuciture che, oltre ad alterare l’originario equilibrio dimensionale del capo, provocano deformazioni e tensioni nocive.
Dopo lo studio e documentazione del costume, è stato eseguito l’intervento di restauro definito secondo i criteri di ritrattabilità, riconoscibilità, compatibilità e durabilità e articolato in più fasi, qui sotto riportate
Sezione successiva