Crocifissione con episodi della passione, 1520 ca., Musei di San Domenico, Pinacoteca Civica, Forlì

Il restauro, iniziato nell’aprile 2008, è stato guidato dal principio del “minimo intervento”, sviluppato con l’obiettivo di ricercare un equilibrio tra il consolidamento della struttura, il completamento estetico dell’opera e il rispetto verso la precaria condizione conservativa dei materiali costituenti.

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

La Crocifissione con episodi della passione è un arazzo del primo quarto del XVI secolo di manifattura bruxellese. L’arazzo della Crocifissione, raffinato esempio della maestria degli artisti fiamminghi, è documentato nella città di Forlì, presso il convento di S. Agostino, a partire dal 1525 e fa parte delle collezioni civiche del Comune di Forlì dal 1836. Il panno si lega stilisticamente alla scuola di Rogier van der Weyden e si collega alla serie della Passione conservata a Trento (Museo Diocesano Tridentino) e ad altri esemplari esistenti in Europa che fanno capo ai medesimi cartoni preparatori, ideati probabilmente all’inizio del ‘500. La presenza di riferimenti alle incisioni di Albrecht Dürer (1511), in particolare la scenetta in alto a sinistra, ci permette di limitare il periodo di nascita dell’opera che sicuramente venne prodotta tra 1511 e 1525.

La maestria con la quale l’opera è stata realizzata, la sensibilità con la quale sono stati impiegati gli elementi tecnici, i materiali e i colori, hanno fatto ipotizzare un’origine di eccellenza all’interno della manifattura di Pieter van Aelst, la più prestigiosa a Bruxelles nel primo trentennio del ‘500. L’incredibile ricchezza di particolari, la dettagliata narrazione del paesaggio sullo sfondo, la notevole forza espressiva dei volti e la descrizione dello sfarzoso corteo sono creati grazie alla sapiente giustapposizione dei materiali, colpisce infatti l’uso di fili di seta vivacemente colorati e dei filati metallici che definiscono le superfici colpite direttamente dalla luce.

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