Carlo Lasinio (a cura di), 324 Ritratti di Pittori Celebri, 1790-1796, Biblioteca del Museo Correr, Venezia

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

Le 324 stampe “a la poupée” (incisioni su rame stampate a colori in una unica battuta) curate da Carlo Lasinio (incisore e stampatore) furono stampate a fogli sciolti sulla fine del XVIII° secolo con un cartiglio indicante il nome del ritratto d’artista raffigurato, scelti tra quelli dalla grande collezione Medicea degli Autoritratti di pittori celebri esposti nella Galleria Palatina.
A metà dell’Ottocento, i ritratti della collezione acquistata dalla famiglia Bevilacqua di Venezia sono stati supportati su nuova carta giallo/bruna con stampato il blasone di famiglia e il monogramma G/E e quindi rilegati in quattro volumi in occasione del matrimonio del conte Guglielmo Bevilacqua con la contessina Ernestina di Neuenfels, figlia di S.A.R. Massimiliano Duca di Baden. Le carte di supporto secondario gialle, con la filigrana Canson Freres, in centocinquanta anni si sono fortemente degradate fino a raggiungere il color grigio ferro ed un’estrema fragilità, degrado che gli inglesi chiamano “low fire”.

Tecnica esecutiva

Stampe a colori a la poupée, tratte da matrici incise all’acqua forte e a bulino, smarginate, con sotto aggiunto cartigli con nome ritratto, date e arte praticata, nuovamente incollate su supporto colorato giallo (l’editoriale era azzurro) delle cartiere CANSON. Il supporto alle stampe reca stampato il monogramma degli sposi nel blasone di famiglia e una cornice nera di raccordo. Riuniti i fogli a gruppi di 4, aggiunti frontespizio e indici a stampa, sono stati cuciti in 4 volumi con piatti in carta e dorsi in cuoio rossi, ornati con stemmi, titoli e fregi in oro.
Le stampe a colori a la poupée di Carlo Lasinio, presentano una tecnica assai raffinata. Prima inchiostrate con terra d’ombra e pulite a fondo (lasciando il colore solo in fondo ai solchi più profondi), le lastre erano nuovamente inchiostrate a colori con piccoli tamponi e stampate in unica battuta senza lucidatura finale, ottenendo un effetto assai più vivido e armonioso delle stampe in nero colorate successivamente. La terra d’ombra forma un trait d’union della figura stampata, unendo le varie zone dai diversi colori con sottili tratti più scuri in cresta ai segni colorati.

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