Cantiere di manutenzione dei modellini scenici e dei costumi, Archivio Storico, Teatro del Maggio Musicale, Firenze

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

Dal 17 aprile al 14 maggio 2019 si è svolto un cantiere di manutenzione presso la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino che ha visto coinvolti cinque settori dell’Opificio delle Pietre Dure: Materiali cartacei e membranacei, Sculture lignee policrome, Bronzi e armi antiche, Materiali ceramici e plastici, Tessili.
L’intervento di manutenzione ha riguardato parte della collezione dei modellini scenici e dei costumi, in previsione dell’allestimento di un nuovo ambiente adibito ad Archivio Storico all’interno del complesso architettonico del Teatro, in cui sono conservate ed esposte le opere trasferite dai depositi del vecchio Teatro Comunale di Firenze.
È stata innanzitutto richiesta una consulenza per valutare lo stato di conservazione dei singoli manufatti e per individuare i parametri ambientali più idonei all’esposizione (U.R., illuminazione, schermi anti-UV, temperatura), secondo le indicazioni fornite dal settore di Climatologia e conservazione preventiva.

La collezione dei modelli scenici
I ventinove modellini sui quali si è intervenuti, datati dal 1933 al 2017, sono caratterizzati dall’ampia varietà dei materiali costitutivi e delle tecniche costruttive: la collezione include infatti oggetti in metallo o leghe, materiali cartacei, tessuti, legno, plastica, ecc. Le condizioni conservative dei manufatti variavano molto in relazione al materiale costitutivo e al manufatto specifico: dalle ossidazioni e alterazioni superficiali dei metalli, a piccoli problemi di adesione dei modelli assemblati, a depositi di particolato atmosferico superficiale.

La collezione dei costumi
Sulla base di una valutazione accurata dello stato di conservazione dei manufatti, sono stati selezionati quattro abiti appartenenti a tre diverse, importanti, raccolte di costumi scenici, conservate alla Fondazione. Il primo è stato tratto dal ricco guardaroba personale di Ebe Stignani, donato dalla cantante al Teatro Comunale, dopo l’alluvione del 1966; altri due sono stati scelti tra gli abiti di scena e da concerto, donati nel maggio del 2003 dalla soprano Renata Tebaldi; infine, un quarto abito è stato selezionato all’interno della collezione del grande stilista tedesco Karl Lagerfeld. Realizzati tra il 1936 e il 1980 da note sartorie teatrali, denunciano l’attenzione e l’impegno, non ultimo economico, dei cantanti nel dotarsi di pregiati abiti di scena, adeguati alla loro persona ma anche aderenti ai tratti storici e di “carattere” del personaggio interpretato. Ricercati tessuti di seta, impreziositi da scintillanti ricami in filati argentati e cristalli di Boemia; vaporose sovrapposizioni di veli in tulle, ricamati con luccicanti paillettes; tessuti operati con disegni a fiori dai colori vivaci e sgargianti; velluti decorati con ricami ad applicazione dai disegni fantasiosi; tagli e fogge appositamente studiate a ricreare o “rievocare” le diverse epoche storiche. La principale causa di degrado di questi abiti è legata all’uso che ne è stato fatto durante la carriera artistica delle cantanti, unito alla delicatezza e fragilità dei materiali costitutivi. Inoltre, diverse dislocazioni nel tempo, diversi metodi di conservazione in armadi o scatole, forse approssimativi e non del tutto corretti, hanno contribuito a sgualcire, deformare, strappare, senza tuttavia, fortunatamente, causare danni troppo evidenti.

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