Caino uccide Abele, XVI sec., Le Gallerie degli Uffizi, Firenze

L’intervento di restauro è consistito in un consolidamento generale di tipo integrativo “a trama allargata”

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

L’arazzo Caino e Abele, di manifattura medicea tessuto nel 1627, era originariamente parte di un gruppo composto da sei arazzi tessuti da un cartone di Michelangelo Cinganelli, raffigurante una sorta di colonna decorata da drappi, putti e festoni di fiori e frutti; il gruppo è stato smembrato e oggi due esemplari del gruppo sono conservati alla Biblioteca Laurenziana, altri due sono andati perduti e due, fra cui l’opera in esame, sono in deposito a Palazzo Madama a Roma, sede del Senato.
Gli arazzi in deposito presso il Senato della Repubblica fanno parte di un gruppo che la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino ha in deposito presso Palazzo Madama in uffici di alta rappresentanza. Si è infatti instaurata una collaborazione tra il nostro Istituto e il Senato durante la quale nel laboratorio sono stati restaurati gli arazzi in elenco, tutti sponsorizzati dal Senato stesso.
Le quattro sovrapporte, La Visitazione, Noli me tangere, Il Battesimo di Gesù e Pellegrini in Emmaus fanno parte di un ampio gruppo di arazzi con soggetto sacro, che venne prodotto dalla manifattura medicea tra il 1598 e il 1600. Tre di questi sono conservati nella Sala Zuccari di Palazzo Madama ove sono esposti altri due arazzi medicei restaurati: Abbondanza o Liberalitàe La Prudenza. Le due figure allegoriche sono incluse in bordure per la cui tessitura ci si rifece ai cartoni utilizzati per le Storie di Giuseppe Ebreo, il cui riutilizzo ha fatto supporre che si trattasse di arazzi concepiti per essere affiancati alla prestigiosa serie in un nuovo allestimento seicentesco in Palazzo Pitti. Allo stesso gruppo appartengono i due arazzi raffiguranti Ercole e Caco e Caino uccide Abele.

Di seguito gli arazzi restaurati presso il laboratorio di Arazzi e Tappeti:

  • 2010-2011, Pellegrini in Emmaus, G.R.12779, manifattura medicea, cartonista Alessandro Allori, arazziere Guasparri Papini, fine secolo XVI, arazzo in lana e seta
  • 2010-2011, Alessandro sigilla con l’anello la bocca di Focione, G.R.12778, manifattura medicea, cartonista Agostino Melissi, arazziere Bernardino Van Asselt, secolo XVII, arazzo in lana e seta
  • 2007, Ercole e Caco, G.R.12462, manifattura medicea, XVII secolo, arazzo in lana e seta
  • 2006, Noli me tangere, G.R.12225-III, manifattura medicea, cartonista Alessandro Allori, arazziere Guasparri Papini, fine secolo XVI, arazzo in lana e seta
  • 2006, Il battesimo di Gesù, G.R.12225-II, manifattura medicea, cartonista Alessandro Allori, arazziere Guasparri Papini, fine secolo XVI, arazzo in lana e seta
  • 2005-2006, La Visitazione, G.R.12225-I, manifattura medicea, cartonista Alessandro Allori, arazziere Guasparri Papini, fine secolo XVI, arazzo in lana e seta
  • 2005-2006, L’Abbondanza o Liberalità, G.R.12224-I, manifattura medicea, cartonista Michelangelo Cinganelli, arazziere Pietro Fevère, secolo XVII (1628), arazzo in lana, seta e filato metallico (argento e argento dorato)
  • 2005-2006, La Prudenza, G.R.12224-II, manifattura medicea, cartonista Michelangelo Cinganelli, arazziere Pietro Fevère, secolo XVII (1630), arazzo in lana e seta e filato metallico (argento e argento dorato)
  • 2003, Aristotele insegna ad Alessandro, G.R.11838, manifattura medicea, cartonista Agostino Melissi, arazziere Bernardino Van Asselt, secolo XVII, arazzo in lana e seta
  • 2003-2004, Alessandro piange sul sepolcro di Achille, G.R.11839, manifattura medicea, cartonista Agostino Melissi, arazziere Bernardino Van Asselt, secolo XVII, arazzo in lana e seta
  • 1999-2000, Stemma mediceo tra le Allegorie di Siena e di Firenze, G.R.11232, manifattura medicea, cartonista Alessandro Allori, arazziere Guasparri Papini, fine XVI secolo (1595), arazzo in lana

Tecnica esecutiva

Caino e Abele fa parte di una particolare tipologia di arazzi cosiddetti “a colonna”, contraddistinti da un formato caratteristico in cui la larghezza è molto ridotta, circa un metro e trenta, rispetto all’altezza, che può raggiungere i cinque metri.

Sezione successiva