Descrizione intervento
Il progetto di restauro è stato realizzato partendo dalla volontà della proprietà di mantenere lo stato attuale di mappe ripiegate all’interno di una legatura rigida. La presenza di un medium grafico quale l’inchiostro ferro-gallico richiede di neutralizzarne l’acidità e fornire una riserva alcalina, operando in ambiente non acquoso a causa della presenza di pigmenti acquerellati altamente. Riguardo la planarità delle superfici si opera a diminuire il numero di pieghe e rimuovere la tela là dove presente, anche al fine di diminuire peso e spessore del volume.
L’album è stato disinfestato con sistema anossico, stante la presenza di fori di tarlo sul dorso. Il primo intervento eseguito è stata la pulitura a secco, ogni foglio è stato spolverato con pennelli morbidi e micro aspirato recto/verso. Poiché le mappe che formano il cabreo sono state cucite tramite brachette di prolungamento, si è potuto smontare quelle che necessitavano di intervento senza disfare la coperta e la cucitura che le riunivano, intervenendo solo sul raccordo incollato. Sono quindi state smontate le opere montate su tela, mediante impacchi di Laponite applicati sul verso della brachetta. La tela è stata tolta a secco e l’adesivo rimosso con impacchi di metilcellulosa, rifinita con saliva artificiale e miscela acqua/alcool. In caso di macchie e gore, sono state eseguite puliture localizzate con solvente su tavolo aspirante. Solo per la mappa IX° è stato necessario applicare un velo di supporto. Le integrazioni delle lacune sono state realizzate con carta giapponese tinta con coloranti acrilici e applicati con Culminal. Tutte le mappe e l’indice sono stati de-acidificati con Nanostore® (nanotecnologia applicata in assenza di acqua) in propanolo al 2.5% o 1%, a seconda dei valori di pH rilevati, generalmente applicato per nebulizzazione dal verso.
Le carte smontate sono state umidificate in camera con UR controllata o mediante la membrana goretex (secondo le dimensioni) e spianate fra cartoni sotto peso. Le zone più complesse sono state trattate localmente con l’ausilio di magneti. Successivamente sono state rifatte le pieghe nella posizione originale; solo qualche volta, per evitare zone fragili, la piega è stata spostata di poco, umidificando localmente con il pennello. Infine le mappe sono state piegate gradualmente, lasciando la piega dolce, senza pressioni eccessive. Le mappe sono state rimontate sulle brachette originali con l’ausilio di colla d’amido, facilmente rimuovibile.
La parte in cuoio della coperta è stata pulita con solvente, trattata con agente riconciante all’alluminio e ingrassata. La parte in carta è stata consolidata con amido e carta giapponese tinta; alla fine le abrasioni sono state intonate con acquerello. Senza le tele di rinforzo, le mappe sono rientrate agevolmente all’interno della coperta.