Anton Maria Maragliano (attr.), Angelo custode, XVII sec., Chiesa di Sant’Antonio Abate, Tovo Faraldi, Imperia

  • : Intervento di restauro
  • Stato attività: concluso

Dati

Informazioni sull’attività

Informazioni sull’opera

Informazioni storico-descrittive

Il gruppo ligneo, che presume una visione a tuttotondo, è composto dall’Angelo custode, poggiato su di una base quadrangolare con nuvole e sormontato da una raggera, accompagnato da un bambino. Benché non abbia un’attribuzione certa, l’opera testimonia l’intervento di un artista di grande talento. Un’unica proposta di attribuzione riferisce la scultura all’atelier di Giovanni Maragliano, nipote del grande maestro Anton Maria Maragliano. L’Angelo custode di Tovo Faraldi sembra però corrispondere perfettamente all’alto livello raggiunto dal maestro per la morbidezza dell’intaglio, l’apertura spaziale, l’eleganza e la leggerezza della figura.

Tecnica esecutiva

Caratteristiche costruttive
L’Angelo custode e il bambino sono composti dall’assemblaggio di molti pezzi di legno di pioppo (53 pezzi per la sola figura dell’Angelo) tramite colla forte e in alcuni casi chiodi, così da ottenere una complessa composizione barocca, impossibile da ottenere da un unico tronco ligneo.

La preparazione e la policromia
La policromia e le dorature non sono, probabilmente, pertinenti alla bottega di Maragliano, ma attribuibili a coloritori e doratori autonomamente organizzati, secondo la prassi operativa consueta. All’interno della sua bottega dovevano essere eseguite le operazioni relative alla stesura della preparazione a gesso e colla animale, impiegato, oltre che come base per il colore, per riempire e nascondere le piccole imperfezioni e le fenditure del supporto ligneo, composto da molti pezzi. Lo spessore dello stucco è variabile; più sottile nei carnati e sui capelli, più spesso nei panneggi. La policromia dei capelli e degli incarnati è probabilmente realizzata con una tempera magra. Le decorazioni delle vesti e del drappo che gira intorno all’Angelo sono realizzate con la tecnica a “oro graffito”, mentre la nuvola ai suoi piedi è dipinta a pennellate verticali di colore bianco, stese sulla foglia d’oro verniciata, creando delle strisce di varia grandezza. I bordi sono dorati a guazzo e bulinati.

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