Docenza: Shirin Afra, Maria Grazia Cordua, Chiara Fornari
Restauro: Anita Bressan, Simone Di Virgilio, Caterina Donati, Roberta Mangiola, Giovanni Rotondi (SAF PFP4 2017-21)
Si tratta di una terracotta invetriata del XX secolo, foggiata a mano con delle parti realizzate a stampo. È composta da tredici pezzi di cottura tra il festone di fiori e frutti, la raffigurazione centrale e la predella.
Sul lato sinistro della base del trono è presente una firma/marca raffigurante il monogramma “AM” (Angelo Minghetti-Bologna).
Il rilievo si trovava murato nella parete del cortile interno di Palazzo Peruzzi, attuale sede della CGIL, sito a Firenze in Borgo dei Greci N°3.
Gli elementi sono realizzati con impasto ceramico depurato di tonalità chiara, dovuto alla probabile presenza di carbonati. La modellazione presenta difetti di esecuzione che hanno portato alla formazione di cretti e fessurazioni durante la cottura; la stessa appare non uniforme e incompleta.
Sul retro sono presenti, in ogni pezzo di cottura, delle piccole cassettature a formare un reticolo per favorire l’adesione della malta; allo stesso scopo, le pareti delle cassettature presentano dei fori realizzati durante la fase di modellazione.
Lo stato di conservazione appariva discreto, fatta eccezione della predella, che presentava numerose linee di frattura in entrambi i pezzi di cui è composta.
Erano presenti numerose lacune dello smalto, in particolar modo sulle parti aggettanti dell’opera; lacune materiche sulla predella e sull’indice sinistro della Madonna; difetti di cottura diffusi su tutta la superficie (difetti dello smalto, fratture dovute a difetti di modellazione); ricostruzioni in malta delle parti terminali del festone che poggia sulla predella (parti inferiori e dettagli del festone, alcuni dettagli della figura).
La superficie era interessata da depositi atmosferici coerenti ed incoerenti e chiazze di vernice.
Dopo le operazioni di smontaggio e pulitura, l’opera è stata assemblata su un pannello a sandwich in vetroresina e alluminio a nido d’ape (Aerolam di CTS).
Dopo avervi posizionato temporaneamente l’opera, sono stati tracciati i contorni dei singoli elementi che la compongono in modo da avere dei riferimenti per le operazioni successive.
In un secondo momento, il pannello è stato sagomato, con l’ausilio di un seghetto alternativo, seguendo la linea di contorno esterna precedentemente tracciata.
Analizzando la struttura posteriore dei singoli pezzi, sono stati individuati i punti idonei all’ancoraggio delle staffe di montaggio.
Dopo la stuccatura, e il montaggio, le lacune sono state stuccate e ritoccate utilizzando il metodo del puntinato con colori ad acquerello.
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