
Pietro Tosi, per gli ancoraggi metallici
Anna Maria Gross, allieva restauratrice nel 1998
Questa Madonna del cuscino è all’origine di una fortunata serie di Madonne con Bambino prodotte con alcune varianti dalla bottega dei Della Robbia durante il XV secolo e si può probabilmente considerare una delle prime opere che Andrea eseguì, intorno al 1475, in autonomia dallo zio Luca che aveva avviato la fiorente bottega di Via Guelfa a Firenze.
Il rilievo in terracotta invetriata è composto da quattro parti: il Bambino, la Vergine, i due cherubini di sinistra e i tre cherubini di destra con la colomba dello spirito santo. I pezzi sono svuotati dal retro in corrispondenza dei volumi più aggettanti (principalmente la testa e il corpo del Bambino e della Vergine). In origine l’opera doveva essere completata da una cornice sempre modellata in terracotta invetriata, forse simile a quella della Madonna con Bambino del Museo del Bargello, altra robbiana basata sullo stesso modello compositivo, incorniciata da un arco su paraste su una base di volute a delfino.
L’opera era riempita sul retro da un pesante strato di malta; sul fronte presentava varie stuccature con ritocco pittorico alterato e il piede destro del Bambino risultava staccato.
L’opera deve essere stata sottoposta ad un drastico intervento di pulitura fra il 1915 e il 1920, durante il quale sono stati rimossi insieme allo sporco anche le dorature – forse originali – dalla veste della Madonna e dalle aureole. Nello stesso intervento sono stati assemblati tra loro i quattro pezzi di cottura praticando dei fori nello spessore della terracotta per il passaggio di barre metalliche di collegamento, coprendo poi il tutto con uno spesso strato di malta.
Nella prima fase dell’intervento sono state rimosse meccanicamente la malta che riempiva sul retro i vuoti della terracotta e le barre metalliche di collegamento tra i pezzi ceramici; la pulitura è stata poi perfezionata con impacchi di soluzione satura di carbonato d’ammonio seguita da risciacquo in acqua deionizzata.
Sul fronte dell’opera sono state eliminate le vecchie stuccature e ridipinture alterate, e i depositi di sporco sono stati rimossi con una miscela in parti uguali di acqua, alcool e acetone. Durante questa operazione sono riemerse piccole tracce di doratura sulle nappe del cuscino, sui capelli della Vergine e sulle aureole.
Per ricomporre i pezzi tra loro è stato scelto un sistema di montaggio meccanico reversibile, che consta di un pannello in plexiglass trasparente al quale sono avvitati i pezzi ceramici tramite barre in acciaio inox. Le barre sono inserite e fissate nella terracotta sfruttando i fori pre-esistenti praticati nel precedente restauro.
A. Andreoni, F. Burrini, L. Speranza, Madonna con Bambino, detta del cuscino (1475 ca), OPD RESTAURO, 19, 2007, pp. 241-246
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