L’archivio
Il materiale archivistico rappresentativo dell’evoluzione storico-istituzionale dell’OPD è organicamente costituito in tre fondi storici e nel Fondo dei Restauri e Fotografico. Completano il quadro dell’Archivio dell’Istituto l’Archivio corrente e quello del deposito, organizzati e gestiti dal personale del Servizio per la Gestione documentale.
I Fondi Storici
Il Fondo Preunitario, 1800 -1850, con documentazione del 1746 e 1859, costituito da 26 filze e 14 registri, è il nucleo documentario più antico rimasto in sede dopo il versamento presso l’Archivio di Stato di Firenze alla fine dell’Ottocento. La sua consistenza, pari a ml (metri lineari) 2,14, testimonia l’attività dell’Opificio quale Manifattura di Corte. Il fondo è corredato da un elenco sommario in forma cartacea.
Il Fondo Postunitario, 1861 – 1974, con documentazione del 1859, ha una consistenza di ml 124,40. La documentazione è rappresentativa dell’attività svolta dall’Opificio per la produzione di commessi fiorentini e per i primi interventi di restauro in ambito regionale, nazionale e internazionale. Oltre a questa tipologia documentaria, il fondo presenta materiali di tipo amministrativo relativi alla gestione del personale e materiali contabili. La documentazione si presenta in forma sciolta e in forma di registri. Fa parte del fondo anche la documentazione fotografica in formato analogico, la cui consistenza è di ml 5,00. Non è presente alcun mezzo di corredo. Sono state riprodotte in digitale 835 immagini analogiche.
Il fondo più recente è quello relativo alla costituzione del moderno Opificio. Con l’istituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali del 1975, l’Opificio si fuse con il Gabinetto dei Restauri della Soprintendenza alle Gallerie e con i laboratori minori sorti in seguito all’emergenza dell’alluvione del 1966.
La documentazione prodotta a partire dal 1975 riflette le funzioni attribuite all’Istituto: restauro, ricerca e formazione.
La documentazione storica del fondo, 1975 – 1992, pari a ml 35,09, è conservata presso i locali dell’Ufficio Archivio e Protocollo.
Il Fondo dei Restauri e Fotografico
Il Fondo dei Restauri e Fotografico è costituito da un aggregato documentario di notevole importanza per la quantità e la qualità del materiale, in relazione alle finalità dell’Istituto e per l’ampiezza cronologica che va dall’inizio del ‘900 ad oggi. Il nucleo più antico contiene il materiale proveniente dal Gabinetto dei Restauri ed è costituito da carteggi relativi alla attività di tutela condotta dal Gabinetto dei Restauri sul territorio toscano e alla preparazione di eventi di carattere nazionale, e da documentazione di tipo amministrativo e contabile. Fa parte del Fondo anche la documentazione prodotta dal Centro Nordico del Restauro, organismo costituitosi all’interno dei laboratori del Gabinetto dei Restauri, la cui attività è documentata dal 1967 al 1970.
Le serie più consistenti sono quelle delle Pitture Murali e soprattutto quella dei G.R., acronimo di Gabinetto dei Restauri. Quest’ultima inizia dal 1934 per l’attività avviata dal Gabinetto dei Restauri, ed è l’unica del Fondo in continuo accrescimento in quanto connessa all’attività di restauro dell’OPD. Completa la documentazione della serie il materiale fotografico su supporto analogico e digitale custodito a cura della Sezione Fototeca.
Dal 1992, con l’applicazione del software CDS-ISIS, si è proceduto all’informatizzazione delle schede e delle relazioni di restauro. Il sistema è stato sostituito dal 2012 dal programma ministeriale SICaR (Sistema Informativo per i Cantieri di Restauro) utilizzato fino al 2018.
Il Fondo dei Restauri e Fotografico è stato oggetto di riordinamento ed è in corso l’inventario tramite l’uso del software Archimista.
Nell’ambito del PNRR – Stream 5 – Digitalizzazione Archivi di restauro, la DG ERIC ha avviato il progetto di digitalizzazione degli archivi degli Istituti di restauro ad essa afferenti. La documentazione individuata per il progetto è pertinente alla Serie dei restauri del Fondo dei Restauri e Fotografico dell’OPD.