Sebastiano del Piombo e la pittura su pietra: il ritratto di Baccio Valori

Restauro e ricerche

Alessandro Cecchi, Marco Ciatti, Oriana Sartiani

Il Ritratto di Baccio Valori di Sebastiano del Piombo della Galleria Palatina è stato oggetto di restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, e se ne presentano ora i risultati in questo volume.

Lo studio dell’opera è stato occasione di un approfondimento sulla figura di Baccio Valori, personaggio fiorentino che ha vissuto da vero protagonista alcune fasi determinanti per la storia politica rinascimentale di Firenze. Fedele sostenitore del partito mediceo, partecipò all’assedio di Firenze, venendo destinato, subito dopo la ripresa della città, alla carica di governatore, che mantenne con una certa ferocia. Con la salita al potere del duca Alessandro de’ Medici fu un suo influente consigliere e dopo l’assassinio di questi sostenne i fuorusciti fiorentini contro la successione di Cosimo de’ Medici. Combatté quindi nella battaglia di Montemurlo (1537), venendo imprigionato a poi condannato a morte.

L’occasione del restauro ha consentito un approfondimento anche sullo studio dei materiali utilizzati dall’artista, incluso il particolare supporto di ardesia. Il dipinto pare essere il primo di una serie piuttosto fortunata che Sebastiano eseguirà su lavagna e che mette in luce il carattere indiscutibile dell’artista come sperimentatore tecnico.

Il Ritratto di Baccio Valori è stato sottoposto alle indagini diagnostiche necessarie per la comprensione dei suoi materiali, della tecnica artistica e delle patologie in atto. Secondo la metodologia propria dell’O.P.D. si è iniziato con le indagini non invasive di area (Riflettografia IR, Fluorescenza UV, Falso Colore IR, ecc.), per passare poi agli approfondimenti tramite misure non invasive puntuali, riservando così la conoscenza più approfondita propria delle tecniche invasive, cioè con prelievo, ad un numero limitatissimo di punti.

Infine si descrive l’intervento di conservazione e restauro, volto soprattutto a recuperare la leggibilità dell’opera che si presentava con una superficie molto scurita e chiaramente segnata dalle vicende conservative subite nel passato, di cui pure si ricostruiranno le vicende.