La Pala di San Marco del Beato Angelico: restauro e ricerche

Cecilia Frosinini, a cura di

Questo volume presenta i risultati del progetto di ricerca e di conservazione che l’OPD ha realizzato sulla Pala di San Marco del Beato Angelico.


Già le fonti antiche citano l’opera come innovativa, la prima ‘tavola quadra’ all’antica della pittura italiana, inserita in una monumentale cornice, purtroppo perduta, ispirata alla classicità modernamente rivissuta. Allo stesso tempo, la Pala di San Marco è il frutto perfetto della sintesi eloquente tra Arte e Potere: l’arte aggiornatissima e sublime dell’Angelico e il potere di Cosimo de’ Medici il Vecchio, patrono della chiesa e del convento, ristrutturati a sue spese dall’architetto di famiglia Michelozzo secondo i più recenti dettati del Brunelleschi.

L’operazione di restauro è stata segnata da molte difficoltà e da una non comune complessità che riguardava sia la conservazione del supporto ligneo, sia della pellicola pittorica e per entrambe sono state messe a punto specifiche ed innovative metodiche, frutto dell’impostazione generale del progetto di restauro come un progetto di ricerca.

Uno dei risultati dell’attuale intervento consiste nell’aver evidenziato il suo ruolo centrale nell’attività del pittore e nell’immagine del Museo stesso, dedicato a questo insediamento domenicano. In tal senso, assai opportuna è stata la collocazione dell’opera nella nuova Sala del Beato Angelico, dove è concentrata la più importante raccolta al mondo di capolavori su tavola del Frate pittore, e che è stata interamente rinnovata e riallestita in tutti i suoi aspetti.

In tal modo, è stato così restituito al mondo un capolavoro assoluto, recuperandone gli stupefacenti valori pittorici, cromatici, prospettici, volumetrici, iconografici e simbolici che sembravano perduti, ma che sono stati splendidamente ritrovati.