Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato

Restituzioni 2011 e A.R.P.A.I. per un capolavoro

Marco Ciatti e Magnolia Scudieri

Il volume presenta il restauro del Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico, capolavoro della maturità artistica dell’Angelico e l’unica grande commissione pubblica pervenuta all’artista da un ambito non religioso. In quest’opera l’Angelico dà prova delle sue grandi capacità espressive: dalle raffinate tecniche esecutive, tra cui spicca l’uso straordinario della foglia d’oro, all’eleganza decorativa e spirituale che raggiunge l’apice nelle figure degli angeli musicanti, fino alla monumentalità plastica e tridimensionale, pienamente rinascimentale, del gruppo della Madonna col Bambino e dei quattro Santi, che dialoga alla pari con gli scultori del primo Quattrocento, come Lorenzo Ghiberti, Donatello e Nanni di Banco.

Il Tabernacolo è composto da una monumentale cornice marmorea che contiene al suo interno la tavola dipinta dall’Angelico, suddivisa a sua volta in una pala centrale (alta 289 cm), dotata di un massiccio bordo strombato, due ante laterali e la predella. L’Arte dei Linaioli commissionò l’opera per la sede della corporazione, affidando prima il disegno del tabernacolo marmoreo a Lorenzo Ghiberti nel 1432 – realizzato da Jacopo di Bartolommeo da Settignano, Simone di Nanni da Fiesole e dal legnaiolo Jacopo di Piero detto il Papero – e successivamente la parte dipinta all’Angelico, in data 11 agosto 1433. Alla fine del Settecento, dopo la soppressione delle Arti, il Tabernacolo fu smembrato e trasferito prima alla Galleria degli Uffizi e successivamente nel Museo di San Marco dove è stato ricomposto nella sua interezza. Sarà oggetto di una mostra che si terrà dal 14 marzo al 12 giugno al Museo di San Marco, dove verrà ricollocata l’opera.