Carlo Galliano Lalli

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Carlo Galliano Lalli secondo di tre figli di Mario Lalli e dell’ostetrica Olga Lombardi, nasce il 26 06 1951 a Montemitro piccolo comune molisano fondato da popolazioni dalmate nel XV-XVI secolo ed in cui si parla ancora un croato antico. Termina il suo percorso di studi laureandosi in Scienze Biologiche presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali a Firenze. Dal 1978 è dipendente del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e dal 1982 presta servizio presso il Laboratorio Scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure specializzandosi in indagini su tutte le differenti tipologie di opere d’arte, in particolare su indagini stratigrafiche, riconoscimento dei pigmenti e dei leganti; dal 1983 insegna presso la Scuola di Restauro dell’Opificio. Nel corso degli anni ha insegnato Chimica dei Materiali Costitutivi, Chimica dei Materiali di Intervento, Chimica-Fisica Ambientale, Biologia e Metodi di Analisi Scientifiche e tutt’oggi è titolare dell’insegnamento della materia CHIM/12 presso la SAFS dell’Opificio. Dal primo febbraio del 2018, è stato collocato a riposo avendo raggiunto il massimo dell’età anagrafica e contributiva lasciando l’Opificio con la qualifica di vicedirettore del Laboratorio di Chimica 1, dopo aver ricoperto la carica di Coordinatore del Laboratorio Scientifico, da quel momento comunque ha continuato a collaborare con il Laboratorio Scientifico. Nel corso degli anni ha eseguito analisi su opere d’arte dei maggiori artisti dal periodo rinascimentale quali Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Beato Angelico, Filippo Lippi, Piero della Francesca, Ghiberti, Donatello, Cennino Cennini solo per citare alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca, al contemporaneo come Jackson Pollock, Galileo Chini pubblicando i risultati sul Bollettino dell’OPD, su cataloghi relativi al restauro delle opere d’arte e su riviste specializzate sia in Italia che all’estero. Ha collaborato con i maggiori Centri di Restauro, Istituiti ed Università italiane ed estere, centri del CNR e dell’ICVBC. Ha partecipando a numerosi congressi a livello nazionale ed internazionale con comunicazioni e poster ed effettuando numerose missioni in Italia e all’estero.

Ha curato gli atti del primo e del secondo congresso internazionale sul Contributo degli Schiavoni molisani alla conservazione e restauro delle opere d’arte ed ancora due libri inerenti ricerche su materiali e metodi innovativi per la conservazione e il restauro.

Nel corso degli anni ha impartito corsi di formazione presso Università e Centri di Restauro in Italia e all’estero, ossia in Giappone, Brasile, Messico, Croazia, Spagna. In quest’ultima nazione è stato titolare del corso “Inquinanti Atmosferici” al Master di Conservazione dell’Università Politecnica di Valencia.