Arianna Ingrassia

Funzionario Restauratore conservatore

arianna.ingrassia@cultura.gov.it

Informazioni sull’attività

Curriculum

Arianna Ingrassia, dopo aver conseguito nel 2009 il diploma di maturità con specializzazione in Rilievo e catalogazione dei beni culturali presso il Liceo artistico Leon Battista Alberti di Firenze, si è laureata presso la Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Opificio delle Pietre Dure in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Laurea magistrale a ciclo unico LMR/02) nel 2015, nel percorso formativo professionalizzante 2, con una tesi dal titolo “Misure e segni. Curvature” di Bice Lazzari. Studio preliminare, progetto di restauro e intervento conservativo con relatori Oriana Sartiani, Marco Ciatti, Giancarlo Lanterna, Mattia Patti e Luciano Pensabene Buemi.

Dopo aver collaborato al restauro dell’imponente Memoriale italiano di Auschwitz di Pupino Samonà, a partire da dicembre 2018 è Funzionario Restauratore del MiC. Entrata in servizio presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, è ora in forze presso il settore Dipinti su tela e tavola dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dove si dedica ad attività di restauro e ricerca e all’insegnamento presso la Scuola di Alta Formazione. Attualmente si sta occupando dell’intervento di restauro del dipinto su tavola Sant’Antonio da Padova di Cosmè Tura, capolavoro delle Gallerie Estensi di Modena.

Nel corso del 2023 conseguirà il Dottorato di ricerca in Storia delle Arti e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Firenze (curriculum Tecnologie, conservazione e restauro dei prodotti artistici e dello spettacolo) con una tesi intitolata “La questione è quella della pittura, della pittura e del dipingere”. Pittura Analitica: Studio dei materiali, delle tecniche e analisi dei processi di degrado con tutor Mattia Patti. La ricerca, focalizzata in particolare sull’approfondimento delle tecniche e dei materiali impiegati dagli artisti Giorgio Griffa, Claudio Olivieri e Pino Pinelli, ha previsto una estesa campagna diagnostica sulle opere Diacrome e Tela, provenienti dal Museo della Città di Livorno e rispettivamente realizzate da Olivieri e Griffa, e il complesso intervento di restauro dell’opera Tela.