Il piano di tavolo, realizzato nel 1853 in nefrite di Egitto con al centro una ghirlanda di rose bianche in calcedonio di Volterra e agata della Sabina, circondata da dodici medaglioni con conchiglie, coralli e perle in diaspri, agate e calcedoni policromi, è un opera che può essere considerarata di transizione.
Le decorazioni marine appartengono infatti al gusto neoclassico in voga fino ai primi decenni dell’Ottocento, mentre il vibrante naturalismo della ghirlanda di rose apre la strada all’esuberanza floreale che sarà tema predominante nei lavori degli anni Sessanta e Settanta.
Con la Restaurazione si era andato gradualmente affermando nelle arti decorative l’interesse per il tema floreale, che aveva già avuto enorme successo all’interno della Manifattura per tutto il Seicento. Rispetto al periodo precedente però, si perde quella puntigliosa precisione disegnativa che aveva caratterizzato l’antica produzione, per lasciar spazio nell’esecuzione, ad un maggior pittoricismo naturalistico, teso a far sembrare veri e palpabili i petali delle corolle.