Il tavolo, ultimato nel 1855, può essere considerato l’ultima grande creazione del periodo granducale. Il granduca Leopoldo II ne rimase così soddisfatto che decise di concedere una gratifica speciale al progettista e direttore della manifattura Niccolò Betti.
Sul fondo verde scuro di nefrite d’Egitto, si snoda un doppio giro di racemi i cui fiori, intervallati da sei uccellini, dai colori smaglianti e primaverili che bene si accordano alla ghirlanda centrale, rientrano in pieno nel tema naturalistico caro da sempre ai mosaicisti fiorentini, ora rinnovato nel rigoglìo floreale e cromatico proprio delle arti applicate e della pittura del tardo Ottocento.