In questa sala e nella prossima sono distribuiti alle pareti venti piani di tavolo realizzati dall’Opificio fra il 1864 e il 1885. Eseguiti tutti a mosaico in pietre dure, presentano di preferenza decori floreali su fondo nero.
Piano di tavolo con ghirlanda di magnolie e convolvoli
Il piano risulta finito nel 1881. Posto in vendita al prezzo di lire 18.500, nonostante che si trattasse di un lavoro di straordinaria bellezza ed eleganza, rimase invenduto.
Sul piano circolare in marmo nero, si snoda una ghirlanda di magnolie e convolvoli realizzati con agate di Sabina dalla perlacea luminosità, utilizzate per i petali dei fiori di magnolia, e con lapislazzuli e calcedoni utilizzati per le corolle bicolori dei convolvoli. Diaspri di Boemia, di Sicilia e dell’Arno creano le diverse tonalità di verde delle foglie.
L’innovativo gioco cromatico che rinuncia alla vivida policromia che aveva caratterizzato il più antico repertorio floreale della Manifattura, per preferire gli accordi di colore smorzato che ricordano lo stile giapponese, fanno sì che in questo piano si anticipi il naturalismo che sarà tipico del futuro stile Liberty.
Piano di tavolo con colombe e ornati
Il piano, realizzato in marmo nero del Belgio, ha al centro un emblema amoroso formato da due colombe sopra una farètra, arco, freccia e rami di olivo. Intorno a questo corre un fregio di calcedonio con motivi floreali e uccellini.
Il tema, tipico del repertorio ornamentale neoclassico, rientra nel gusto storicistico del secondo Ottocento in cui si recupera la tradizione del passato ma al contempo, in questo caso, si innova nella decorazione. Si tratta dell’inserimento di cristalli colorati che figurano come gemme incastonate entro una montatura di calcedonio, nel sottile filo di perle che orla il margine del tavolo.
Questa novità nel repertorio ornamentale dell’Opificio, che ritroveremo presente anche in altri lavori di questo periodo, fu inserita probabilmente per assecondare i gusti di un pubblico più incline ad apprezzare la falsa preziosità dei vetri colorati, piuttosto che la raffinatezza delle semisfere di calcedonio traslucido che formano il filo di perle.
