Per non rischiare di cadere nella serialità, gli stessi autori sfruttavano la diversità delle tavolozze cromatiche delle pietre, per creare opere apparentemente uguali ma, in realtà, molto diverse fra loro nella resa pittorica. Un esempio magistrale dell’impiego di pietre diverse nella rappresentazione di un medesimo cartone, è la coppia di pannelli con girasole realizzati nel 1664 su modello di Girolamo della Valle, nei quali la bella invenzione disegnativa si traduce in una duplice versione in pietre dure e in pietre calcaree, cosiddette anche “tenere”.
Fra i due pannelli quello sicuramente più riuscito appare essere quello in pietre tenere: qui la scelta fantasiosa delle sfumature proprie dei diaspri dell’Arno accende di calde e solari luci la corolla del fiore, facendo quasi scolorire il verde delle foglie.
