Dopo i primi commessi caratterizzati da decori geometrici, già dalla fine del Cinquecento tra i lavori della Manifattura cominciano a comparire i soggetti naturalistici.
Alle prime creazioni del genere appartengono questi due grandi pannelli che offrono una versione di rarefatta eleganza del tema del vaso di fiori, che fu tra i più fortunati soggetti dei mosaici fiorentini destinati a godere di durevole successo.
I due pannelli, realizzati su fondo di paragone, abbinano con un gusto spregiudicato, materiali di modesta natura come il bardiglio grigio usato per la base del vaso, con materiali più preziosi come le agate e i diaspri fioriti utilizzati per i fiori, o il calcedonio orientale del lilium centrale, luminoso e trascolorante, che lascia trasparire una lamina metallica colorata posta sotto la superficie.
I due pannelli sono i superstiti di una serie di 12, che alternavano due soggetti: il nostro vaso di fiori e una pianta di arancio. Dovevano essere il rivestimento di un piccolo oratorio della villa medicea di Poggio Imperiale.