Formella di Alvaro Monnini

Descrizione opera

Negli anni Cinquanta del Novecento Firenze era una città, come molte altre in Italia, in evoluzione, concentrata in una rinascita che interessava molti aspetti della vita cittadina, compreso quello artistico.
All’Opificio delle Pietre Dure maturarono in quegli anni alcune esperienze di rilancio della tecnica del commesso. L’obiettivo era quello di rinnovare in chiave contemporanea l’antica tradizione della Manifattura.
Nel 1952 il Museo era stato riaperto con un nuovo allestimento curato dal direttore dell’Opificio Lando Bartoli con lo storico dell’arte Edward Andrew Maser. Con la nuova disposizione delle sale, i curatori volevano documentare non soltanto la fiorente attività del passato ma anche, mettendo in mostra opere contemporanee, dimostrare che i valori e le capacità tecniche dell’antica Manifattura potevano essere conservate e divulgate attraverso opere moderne.
Per rilanciare l’arte del commesso fiorentino, Lando Bartoli bandì nel novembre del 1953 un concorso per formelle in pietre dure e tenere e bozzetti da realizzarsi in commesso.
In queste vetrine sono esposte sia alcune delle opere realizzate dall’Opificio dopo il concorso, fra cui la formella realizzata su bozzetto di Alvaro Monnini che vinse il primo premio, che altre creazioni eseguite per la riapertura del Museo.

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