Data evento Dal 6 Novembre 2023 alle 8:15 al 16 Dicembre 2023 alle 14:00
É il terzo appuntamento della rassegna Caring for Art. Restauri in mostra, promossa dall’Opificio delle Pietre Dure per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, costantemente impegnato nella conservazione del ricco patrimonio artistico italiano e non solo.
Opere selezionate che sono state oggetto di importanti interventi conservativi presso l’OPD sono esposte con cadenza periodica al Museo dell’Opificio, dove possono essere ammirate a lavori conclusi, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza.
I modelli botanici in cera dal Museo della Specola di Firenze saranno esposti al Museo dell’Opificio dal 6 novembre al 6 dicembre 2023: visitando il Museo i visitatori sosterranno i territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche.
Caring for Art. Restauri in mostra – Esposizioni temporanee al Museo dell’OPD
FIORI FOGLIE SPINE
Modelli botanici in cera dal Museo della Specola di Firenze
Dal 6 novembre al 6 dicembre 2023
La mostra è PROROGATA fino al 16 dicembre 2023
Museo dell’Opificio delle Pietre Dure
Via degli Alfani 78 – Firenze
Orari di apertura: lunedì-sabato 8.15-14.00
La tariffa d’accesso è compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo (intero 5 €, ridotto 3 €).
Con l’emblematico titolo “Fiori, foglie e spine. Modelli botanici in cera dal Museo della Specola di Firenze ”, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Museo diretto da Laura Speranza, espone, a conclusione del restauro affidato ai professionisti dell’Opificio, qualcosa di assolutamente inusuale: una rara selezione di modelli botanici in cera dalla collezione, unica al mondo, di quasi 200 esemplari a grandezza naturale del Museo della Specola di Firenze.
Saranno proposti al Museo dell’Opificio per lo spazio di un solo mese (dal 6 novembre al 6 dicembre), in una esposizione curata dalla direttrice Laura Speranza.
Quelli esposti al museo dell’Opificio sono tra i più bei capolavori della ceroplastica, tra quelli fino ad oggi conservati. L’imitazione del reale e la raffinatezza esecutiva degli antichi ceroplasti fiorentini che li hanno creati nel corso del ‘700, destano ancora stupore. Si ammira, in particolare, la creatività con cui questi artigiani – artisti hanno attinto all’uso dei più svariati materiali per ottenere effetti naturali, come l’aggiunta di un pulviscolo argentato per ottenere la brillantezza della superficie dell’Euphorbia canariensis, l’aggiunta di spine vere nei cactus o il ricorso a leggeri filamenti vegetali, simili alla tela del ragno, per simulare quella sorta di peluria che si trova fra le piccole foglie grasse della Sempervivum arachnoideum.
Queste piante in cera documentano la straordinaria varietà del mondo vegetale conosciuto tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo e dovevano stupire ed educare il pubblico del Museo di Storia Naturale di Firenze, voluto dal Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo di Lorena, nel 1775.
Al tempo, il Museo venne dotato di una Officina di Ceroplastica dove esperti artisti ceraioli, oltre a realizzare modelli anatomici, produssero anche questi splendidi esemplari botanici identificati con il nome scientifico, in latino, secondo la nomenclatura introdotta da Carlo Linneo solo pochi anni prima (Species Plantarum, 1753).
Non basta, ogni modello è alloggiato in un elegante vaso di porcellana di Doccia, prodotto nella nota fabbrica Ginori, vero e proprio emblema del gusto raffinato del suo committente e di un’epoca in cui la scienza si faceva accompagnare dalla Bellezza e dall’Arte.
Nella piccola, raffinata mostra al Museo dell’Opificio, prima della loro esposizione nel nuovo allestimento de La Specola alla quale fa in qualche misura da battistrada, si potranno apprezzare sette tra i più interessati modelli botanici in cera, affiancati dalle immagini delle corrispettive piante presenti in Natura.
“Essenziali apparati didattici consentono l’approfondimento della tecnica esecutiva delle piante in cera e delle attività svolte nel restauro appena ultimato, ove la consulenza botanica di Chiara Nepi ha avuto un ruolo determinante”, annuncia la direttrice del Museo Laura Speranza.
La Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Emanuela Daffra, sottolinea, da parte sua, come “il restauro di questo gruppo di preziosi manufatti si inserisca nella tradizione di fruttuosa collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure, attraverso il suo Settore di restauro Materiali, ceramici, plastici e vitrei, con il Museo di Storia Naturale per il recupero e la manutenzione del suo ricco patrimonio di opere in cera, dai modelli anatomici a quelli botanici”.
Lucilla Conigliello, Direttore Tecnico SMA- Università di Firenze, afferma: “Come Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino siamo davvero lieti di poter dare con questa piccola esposizione un’anticipazione dello straordinario lavoro eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure per il restauro delle cere botaniche che tra pochi mesi tutti potranno apprezzare nel nuovo allestimento del Museo La Specola, che sarà davvero molto suggestivo. Il debito di riconoscenza che ci lega all’Opificio è grande, per tante attività e interventi programmati negli anni, su beni anche tra loro molto diversi. E’ un privilegio poter collaborare con funzionari e restauratori di altissimo profilo, in condivisione d’intenti, per garantire la conservazione di opere d’arte uniche”.
Opificio delle Pietre Dure, Soprintendente Emanuela Daffra
Settore restauro Materiali Ceramici Plastici e Vitrei- Direzione: Laura Speranza
Direzione lavori: Laura Speranza
Direzione tecnica del restauro: Chiara Gabbriellini
SMA Università di Firenze: Direzione tecnica – Lucilla Conigliello; Consulenza Botanica – Chiara Nepi
Esecuzione restauro: Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini
Alta Sorveglianza: SABAP Firenze, Pistoia e Prato- Soprintendente: Antonella Ranaldi; Funzionario: Jennifer Celani
Per informazioni:
Opificio delle Pietre Dure, Museo
Via degli Alfani 78 – 50121 Firenze
Segreteria del Museo
tel.: 055 2651323
opd.museo@cultura.gov.it