Il restauro dei ventisette pannelli ha previsto operazioni di pulitura per la rimozione dei depositi incoerenti e delle colle sul fronte dei ricami, l’umidificazione a freddo per recuperare la planarità dei pannelli e l’esecuzione dell’intervento di consolidamento ad ago
Coordinamento: Licia Triolo
Restauratori: Ramona Bellina, Roberta Cappelli, Caterina Fineschi, Simona Laurini, Azelia Lombardi, Simona Morales, Tae Nagasawa, Cristina Nencioni, Mariella Stragapede, Licia Triolo, Concita Vadalà, Marina Zingarelli, Elisa Zonta
Andrea Santacesaria (supporti lignei)
Cristina Gigli (cornici dei ricami)
Serie di 27 pannelli ricamati in oro e sete policrome con la tecnica dell’or nué recanti l’agiografia di San Giovanni Battista. Commissionati per il Battistero di San Giovanni dall’Arte di Calimala tra il 1465 ed il 1487, furono eseguiti su disegno di Pollaiolo. Dai documenti si conoscono i nomi di almeno dieci ricamatori, provenienti da differenti nazioni. Le scene ricamate dovevano arricchire secondo quanto riporta Vasari un parato in velluto operato bianco e oro così composto: pianeta, due dalmatiche, piviale.
Variabile da mediocre a pessimo in base alle scene dei ricami.
L’incollaggio dei ricami su tavolette lignee a seguito del distacco dai paramenti liturgici, tra il XVIII ed il XIX sec, ha determinato molteplici degradi. Tra questi i più evidenti sono deformazioni e “sbollature” che hanno incrementato l’infragilimento, la frattura ed infine la perdita di filati serici. Tali degradi si sono innestati su precedenti perdite di filato policromo in seta con conseguente deformazione o perdita dei filati metallici. I tagli netti che sono stati eseguiti per rimuovere i ricami dai paramenti liturgici hanno inoltre privato le scene dalle cornici probabilmente realizzate ad or nuè con motivi a tralci vegetali.
Si trovano 7 tipologie di rammendi eseguiti in passato su tutte le scene ricamate. Quasi tutti i ricami sono stati integrati nella parte dell’or nuè, solo in alcuni casi si osservano rammendi delle parti in seta eseguiti probabilmente per ricostituire i volti o gli incarnati.
A partire dal 1733 il parato è stato smembrato e i ricami, ritagliati e ridotti a singole scene per evitarne la perdita, sono stati incollati su tavolette lignee dello spessore di circa 0,5 cm.
M. Ciatti, S. Conti, R. Filardi, L. Triolo (a cura di), Segni di Maraviglia. I ricami su disegno di Pollaiolo per il Parato di San Giovanni. Storia e Restauro, Firenze, Mandragora, 2019
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